'La cena dei cretini', la versione di Nicola Pistoia a Paolo Triestino al Manzoni
di Alessandra De Tommasi
Questa rivisitazione?
Triestino: «La cattiveria suscita emozione e divertimento, ma senza volgarità. Si ride molto, ma si riflette anche».
Pistoia: «Stavolta, infatti, il cretino si prende la sua rivalsa»
Quale cretino inviterebbe a cena?
T.: «Di solito definiamo cretino uno che ha sogni da bambino e se li porta dietro anche da grande. Eppure ognuno di noi ha un lato cretino».
P.: «Da adolescente mi schieravo sempre dalla parte di chi veniva messo in mezzo a sua insaputa. Quando lo fanno gli adulti però diventa pericoloso».
T: «A cena, comunque, inviterei i possessori di Smart, quelli che rovesciano il posacenere fuori dal finestrino o urlano al telefono in treno. Ecco, quest'ignoranza fa rima con la cretinaggine. Le fissazioni, invece, le abbiamo tutti».
Quali sono le vostre?
T.: «Non sopporto stare davanti ai muri nei luoghi chiusi o controllo di aver chiuso il gas dieci volte al giorno».
P.: «Colleziono modellini d'auto, ne ho cinque o seicento, forse per compensare quelle perse da bambino».
Vi somigliate?
T.: «Siamo come l'acqua e l'olio, ma la diversità è la nostra ricchezza».
P.: «A volte fotografo la sua camera d'albergo, dove sembra sia scoppiata una bomba. La mia invece ha un ordine perfetto e nessun abito si trova fuori dalla valigia».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Settembre 2017, 08:55
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