Chikungunya, disinfestazioni in tutto il Lazio. Il Campidoglio raddoppia le bonifiche

Chikungunya, disinfestazioni in tutto il Lazio. Il Campidoglio raddoppia le bonifiche

di Lorena Loiacono
Tra allerta e polemiche sulle mancate disinfestazioni, sale l’attenzione per il virus Chikungunya che ha colpito 64 persone nel Lazio, tra cui 6 a Roma. La Regione, affiancata dall’Istituto superiore di sanità, ha messo in campo una task force con il Campidoglio e con i Comuni di Latina e Anzio per verificare quante azioni siano state effettivamente poste a contrasto della zanzara: un piano messo a punto ieri, nel vertice tecnico sulla questione Chikungunya.

A Roma la disinfestazione, partita dopo l’ordinanza del Sindaco, ha interessato anche ile aree sensibili e quelle con ristagni di acqua. E il Campidoglio aumenterà le squadre di Ama impegnate sul campo. Ieri, nel fuoco incrociato di accuse tra maggioranza e opposizione per la gestione delle disinfestazioni, l’assessora capitolina all’ambiente Pinuccia Montanari ha ribadito: «Non siamo la Capitale del virus, Tutto quello che bisognava fare è stato fatto. Nessun flop sull’azione di controllo, contrasto e prevenzione. Tutte le operazioni non solo hanno rispettato il protocollo previsto da Ministero della Salute ma sono andate oltre, con interventi più efficaci e meno tossici».

Gli interventi di disinfestazione a Latina sono iniziati lo scorso 16 settembre e saranno ripetuti fino al 20 settembre con un raggio di azione fino a 500 metri, ben oltre i 200 previsti per legge. Per Anzio, la disinfestazione è partita immediatamente dopo aver avuto indicazione da parte della Asl di riferimento, è durata dal 12 al 18 di settembre su tutto il territorio comunale e «sarà replicata – assicura la Regione Lazio - in maniera massiva in tutte le aree del Comune dopo una verifica del monitoraggio predisposto in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico».

Anche i proprietari di case per vacanze ad Anzio devono mettersi in contatto con gli Uffici Comunali per le disinfestazioni nei giardini e nelle aree private. Intanto il Centro nazionale sangue ha ringraziato tutti i volontari nelle varie regioni perché, dopo lo stop alla raccolta, sono state messe a disposizione 1.535 sacche. In prima linea regioni come Calabria, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardia, Marche, provincia autonoma di Trento, Veneto, Toscana, Valle d’Aosta, Umbria e Puglia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2017, 09:04
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