'Caput Mundi - I mostri di Roma', la nuova opera di Recchioni: "Ispirato da Jeeg Robot e Suburra"

'Caput Mundi - I mostri di Roma', la nuova opera di Recchioni: "Ispirato da Jeeg Robot e Suburra"

di Valeria Arnaldi
«L'ispirazione ce l'ha data Carminati con la sua frase sul mondo di mezzo. Abbiamo immaginato quel mondo popolato da mostri. Veri». Così Roberto Recchioni, curatore editoriale di Dylan Dog, ieri in redazione come direttore per un giorno, racconta la sua nuova avventura Caput Mundi - I mostri di Roma, serie che, da oggi in edicola e libreria per Editoriale Cosmo, racconta le lotte per il potere nella Capitale, costruendo un intero universo.

«Quello di Caput Mundi è un universo condiviso, sul modello portato al successo da Marvel, in cui vivono le storie dei singoli ma anche del gruppo. Qui c'è Pietro Battaglia, vampiro siciliano dietro alcune delle pagine più scure della storia italiana, da Ustica a Moro e oltre. E ci sono batterie di giovani delinquenti, detti lupi, che dei lupi mannari hanno alcuni poteri e caratteristiche». Poi prelati-mummia, mostri del lago, l'Uomo invisibile che è un ladro di appartamenti e la Creatura, donna perfetta creata da un chirurgo plastico di Roma Nord. 

«Il lavoro di Gabriele Mainetti con Jeeg Robot è stato di grande ispirazione. Non è la prima volta che in Italia si tenta l'esperimento di creare un universo condiviso, ma stavolta lo facciamo con grande determinazione, portando in scena mostri romani come metafore sociali». La salute del fumetto italiano? «È un settore che va bene, abbiamo creazioni da grandi numeri come Tex e Dylan Dog, i disegnatori italiani peraltro sono molto apprezzati anche all'estero e questa non è una fuga, come siamo abituati a chiamare quella dei cervelli, i fumettisti lavorano nel paese, ma è un grande motivo di orgoglio».

E un'occasione di crescita. «Nel gruppo di lavoro - prosegue - ci sono molti giovani. Io credo che sia importante dare al mercato ciò che il mercato ci ha dato. Io, 24 anni fa, quando ancora non ero nessuno, ho avuto grandi opportunità, ora cerco di darle agli altri. Stare fermi non serve, perché chi sta fermo non fa niente, noi invece proviamo». Dalla Roma mostruosa si può fuggire? «Roma oggi è una città terribile in cui vivere secondo me, ma è un posto meraviglioso per la sua storia. C'è molto da fare, anzitutto uscire da determinare logiche come la strategia di rimanere fermi, perché stare fermi non serve a cambiare le cose».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2017, 09:05
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