"Non lavoro in un call center per 600 euro": Victoria, piemontese, diventa una pornostar in Giappone
Dopo il successo in terra nipponica è tornata a Torino e ha voluto raccontare la sua scelta di vita.
"La mia è una vocazione. Fin dai tredici anni ho capito che avrei fatto questo tipo di professione. Mentre le mie amiche collezionavano figurine dei cartoni animati, io raccoglievo le card delle attrici hard giapponesi". Già a 18 anni Victoria ha cominciato la sua carriera con le video-chat: "La prima volta non ha suscitato in me disagio o sensi di colpa. L’ho vissuta come una cosa del tutto naturale".
Per Yuki, che guadagna dai 300 ai 500 euro per un incontro di un'ora e almeno 150 euro per una scena in un film a luci rosse, la sua scelta rappresenta un "riscatto sociale, o una vendetta nei confronti di un mondo in cui il lavoro è sfruttamento". Nel suo campo, comunque, ha imposto dei limiti: non pratica sesso anale e mai senza preservativo (discorso diverso se si parla di film, dove gli attori sono sottoposti a rigidi controlli).
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 12:12
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