Il Vesuvio spettrale dopo gli incendi a raffica. Ancora Canadair in azione

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«Stanotte è stata tragica, ho avuto paura perché verso mezzanotte sono salite le ambulanze». Questa la testimonianza di Marianna, una residente della zona alta di San Vito, nel Comune di Ercolano (Napoli), alle pendici del Vesuvio. «Sono sette notti che qui non si dorme - aggiunge la donna - si di vedono focolai di incendi e arrivano i fumi. Le persone qui sono molto stanche perché il fumo lo troviamo fin dentro casa, nonostante ci si chiuda dentro. Ci sono persone anziane, c'è che soffre d'asma. È drammatico».

CANADAIR AL LAVORO Sono tre i Canadair del Dipartimento nazionale della Protezione Civile in azione sul Vesuvio, e cinque gli elicotteri della Protezione civile regionale mentre gli uomini al lavoro tra Ercolano e Ottaviano sono circa 300 tra volontari, personale della Sma Campania, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco. Al momento - segnala la Protezione civile regionale - la situazione piú complessa si registra nella parte bassa della cinta tra Ercolano e Torre del Greco. Si riscontra invece un miglioramento nell' area dell'osservatorio vesuviano che comunque resta presidiata.

È stata attivata una Sala operativa mobile che, al momento, è nella zona di Ercolano (Napoli) ma è pronta a spostarsi sulla base delle necessità. Stamattina, un intervento tempestivo è stato effettuato sull' isola d' Ischia, a Barano, in località Cretaio dove la situazione è ora sotto controllo e si interviene con squadre a terra. Incendi diffusi sono in corso anche in provincia di Salerno, in particolare a San Rufo ed Avellino, dove è ancora critica - segnala la Protezione civile regionale - la situazione a Montoro.

SI INDAGA PER INCENDIO DOLOSO La Procura di Torre Annunziata (Napoli) ha aperto un fascicolo di inchiesta sui roghi che in queste ore stanno interessando le aree del Vesuvio e diversi comuni della provincia di Napoli. L'accusa è di incendio doloso, per ora a carico di ignoti. Con ogni probabilità le indagini si potrebbero avvalere anche di immagini dall'alto per documentare la situazione legate alle fiamme e al loro evolversi. Intanto da questa mattina sono tornati a volare i mezzi aerei. Sulle aree ancora colpite dai roghi operano in particolare tre Canadair, che stanno supportando il lavoro svolto dalle squadre di terra composte da personale Sma, Forestale, vigili del fuoco e protezione civile, supportati da associazioni e volontari.

"CATASTROFE AMBIENTALE" «La catastrofe ambientale in corso sul Vesuvio è di una gravità incommensurabile. Oltre a danneggiare un contesto ampiamente antropizzato, mettendo in pericolo persone e animali sta distruggendo decine di ettari della meravigliosa Pineta impiantata nel 1939 dalla Milizia Forestale e conclusa a fatica in piena guerra nel 1942». È quanto afferma l'ex Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Vincenzo Stabile, coordinatore dei GRE (Gruppi ricerca ecologica) della Campania.

«Il clima di siccità - aggiunge Stabile - favorisce gli incendi, ma la scelta politica di distruggere il Corpo Forestale dello Stato ha aggravato la situazione in modo determinante, in particolar modo per lo spacchettamento delle competenze in materia di incendiboschivi poiché ha determinato l'attribuzione ai Carabinieri delle attività investigative e di prevenzione mentre quelle di direzione e spegnimento sono state devolute ai Vigili del Fuoco». «In sostanza - conclude il coordinatore dei Gre - non c'è più un'unica Istituzione che cura tutta la filiera come faceva il Corpo Forestale». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Luglio 2017, 14:22
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