«Dal servizio pubblico esigiamo un'informazione imparziale che dia conto delle posizioni di migliaia di genitori che in queste settimane hanno manifestato pacificamente per dire il loro no alla coercizione vaccinale. L'informazione pubblica deve essere al servizio della democrazia e del pluralismo - spiega Antonio Affinita, direttore generale del Moige - per le famiglie in presidio è necessario e urgente procedere all'eliminazione della obbligatorietà e delle sanzioni e la contestuale sostituzione con il principio della 'forte raccomandazionè per un numero di vaccini stabilito dal Consiglio Superiore di Sanità».
«Semplicemente il decreto va fermato - evidenzia Patrizia Ricci, una delle mamme che prende parte alla protesta - non siamo contro le vaccinazioni, ma contro un decreto nato sull'onda di un'emergenza sanitaria che non c'è.
E se anche ci fosse, bisognerebbe concentrarsi sul morbillo. Chiediamo al Parlamento che dia un segnale di distensione al Paese fermando intanto questo decreto legge, in attesa di aprire subito un serio dibattito tecnico-scientifico, con enti indipendenti, medici e scienziati che stanno già comunicando proposte alternative al decreto stesso».
Sul decreto, aggiunge il direttore generale del Moige, «permangono ancora i macigni dell'obbligatorietà e delle sanzioni nei confronti dei genitori che nutrono dubbi, perplessità e timori nei confronti della profilassi vaccinale. Il principio coercitivo non garantisce una politica vaccinale efficace, anzi alimenta paure e, inoltre, mette in discussione anche il diritto allo studio che è un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito». «Per le famiglie in presidio -prosegue- è necessario e urgente procedere all'eliminazione della obbligatorietà e delle sanzioni e la contestuale sostituzione con il principio della 'forte raccomandazionè per un numero di vaccini stabilito dal Consiglio superiore di sanità».
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Luglio 2017, 19:31
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