Non paga Imu, Tarsu, Irpef, Iva e altre tasse dal 2008: "Sono cittadino dello Stato Veneto" Video

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Dal 2008 non paga le tasse. Per lui non esistono Imu, Tarsu, Irpef, Iva o altri tipi di imposte. Nulla di nulla. Per l'acquasi arrangia e sulla bolletta dell'energia elettrica compila un nuovo bollettino dal quale defalca la quota del canone televisivo. Nessuno è mai stato in grado di pignorare qualcuno dei suoi beni, compresa l'abitazione dove vive, perché non esistono documenti di alcun genere. Da cinque anni nessun organo pubblico lo cerca più. Eppure il 58enne Maurizio Mescalchin è un artigiano edile che lavora normalmente. E' in possesso di una partita Iva ed emette regolari fatture, delle quali però non versa l'Iva né le relative tasse. Vive nella frazione Galta di Vigonovo, in via Pascoli 45. Si dichiara cittadino dello Stato Veneto e per farlo capire a tutti ha issato davanti alla sua abitazione, sorvegliata da telecamere come se fosse una base militare, la bandiera con il leone di San Marco. Nessuno può entrare nella sua proprietà, che lui ha definito Territorio dello Stato Veneto. Un cartello recita: È vietato l'accesso ai non autorizzati. Ce l'ha con il fisco italiano. Dal 2008, dopo avere chiuso la sua società edile e liquidato i dieci dipendenti, ha deciso che non verserà più un centesimo allo Stato, che lui dichiara di non riconoscere. Le cartelle esattoriali da 80mila, 190mila e 250mila euro, finora pervenute assieme a quelle di Inail, Inps e altro, vanno tutte a finire tra i rifiuti. A casa sua non è riuscita ad entrare neanche la Guardia di finanza. Garantisce che vive bene e che i soldi non gli mancano. Anzi. Tutto è cominciato, secondo lui, con un credito a suo favore dovutogli dallo Stato italiano. Una cifra di 529 milioni di euro. Non sono cittadino italiano e non riconosco le leggi italiane - dice Mescalchin. Sono veneto e come tale non ho alcuna intenzione di pagare le tasse allo Stato italiano. Anzi, è lo Stato italiano a dovermi del denaro. Mi deve dare indietro i soldi finora versati durante la mia attività lavorativa, corrispondenti a 529 milioni di euro. Quando nel 2013 ha avuto a casa la visita della Guardia di Finanza, non li ha neanche fatti entrare nella sua proprietà. I finanzieri non sono stati in grado di confiscargli nulla perché non esistono documenti che attestino di possedere beni. Non voglio morire per colpa dello Stato, come ho visto succedere a molti miei amici imprenditori che si sono suicidati continua Mescalchin. Fino al 2007 ho sempre pagato regolarmente le tasse, poi mi sono accorto di avere sempre sbagliato. Rivoglio indietro quei soldi. Ora vivo meglio di prima. Quando vado dal medico o in ospedale mi curano gratuitamente e nessuno mi ha mai chiesto nulla. D'altronde, se curano gratuitamente gli immigrati, perché non dovrebbero curare anche me.
Vittorino Compagno
Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Febbraio 2018, 11:07
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