Il parroco: "Solo i marocchini fanno figli. E la chiesa si svuota"
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di Luca Marin
CAMPOSAMPIERO - «Avere dei fratelli è la più bella disgrazia che possa capitarci». Don Marco Scattolon nella sua ultima cartolina spedita nelle case dei parrocchiani di Rustega affronta a modo suo la questione dei figli unici. «A Rustega quest'anno ho celebrato otto Battesimi in otto mesi: non è un record. Anzi! Pochi nati, o forse pochi figli dei cristiani - sottolinea don Marco -. Arrivano rinforzi dai marocchini o dall'Est Europa, ma non garantiscono una classe da elementari all'anno. Grazie ai genitori che generano, altrimenti chiudono scuole e anche cartolerie, negozi di giocattoli o di dolciumi. Anche la nostra Chiesa vede sempre più i primi banchi vuoti - aggiunge il parroco -. I pochi bambini sono a letto, in piscina, in palestra e non certo in chiesa alla domenica. Il 25% dei bambini sono figli unici in Italia, giocano con un mare di giocattoli, qualcuno col cane, qualche altro già col computer, ma in compenso non sanno allacciarsi le scarpe. Soffrono tutti della sindrome del 4-2-1, quattro nonni, due genitori e una cameretta in solitudine. Io vedo quanto si divertono i ragazzi nelle camerate dei campiscuola - confessa don Marco -. Non sono mai in comodo di addormentarsi: la gioia di essere insieme è più grande del sonno e della stanchezza».