I carabinieri lo hanno trovato in stato confusionale a pochi chilometri di distanza, in preda probabilmente a droga e alcol e arrestato. Avrebbe fatto delle ammissioni, confuse e parziali, ma gli inquirenti hanno ben pochi dubbi sulle sue responsabilità. «Aveva promesso che sarebbe cambiato» raccontano di Luca i vicini di casa della palazzina di via Monte Palanzone a Vighizzolo di Cantù (Como), un bella casa tra il verde e gli orti coltivati dai residenti. Il ragazzo era uscito dal carcere da pochi mesi, in tempo per assistere al funerale della mamma. Come succede spesso in questi casi, con il nonno ci sono stati problemi di convivenza, tanto che gli interventi dei carabinieri non sono stati infrequenti, negli anni, per le minacce e i litigi.
Cosa sia successo esattamente venerdì pomeriggio lo potrà raccontare soltanto Luca, anche se gli inquirenti propendono per la lite dovuta alle solite questioni, soldi e droga.
Il delitto potrebbe risalire al pomeriggio intorno alle 16-17, anche se il cadavere è stato scoperto solo in serata dal figlio della vittima, zio del presunto assassino: non riusciva a contattare il papà ed è andato a casa di persona a controllare. Ha trovato il corpo straziato, ormai non c'era più nulla da fare. Da lì ad arrivare a Luca, che era scomparso con la macchina del nonno, ci sono volute soltanto poche ore. Giovanni Volpe era rimasto vedovo ed era una persona tranquilla e benvoluta, molto conosciuto nella popolosa frazione di Cantù perché ha lavorato tanti anni come bidello nelle scuole medie.
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Marzo 2018, 21:31
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