Uccisa a scuola, ricercato il marito: si stavano separando, lui la prese a calci. Le lettere choc: "Mi farò giustizia"

Uccisa a scuola, ricercato il marito: si stavano separando, lui la prese a calci. Le lettere choc: "Mi farò giustizia"
Due ombrellini appoggiati al muro impediscono che la pioggia inquini la scena del crimine: sotto c'è il cadavere insanguinato di Immacolata (Imma) Villani, 31 anni compiuti il 12 gennaio. Il muro è quello della 'Domenico Savio' di Terzigno (Napoli), la scuola elementare frequentata dalla figlia di 9 anni avuta dal matrimonio con Pasquale Vitiello, impiegato nell'indotto dell'Alenia, da cui si stava separando. 

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Da almeno due anni la coppia era in crisi e lei da due settimane era tornata dal padre assieme alla figlia. Sono le 8,20 di un lunedì piovoso. Immacolata ha appena salutato la bimba. Un ultimo bacio, la promessa di rivedersi all'uscita, dopo le lezioni, quando sarebbero andati insieme a casa del nonno dove la donna si è rifugiata dopo aver lasciato casa e marito in seguito all'ennesimo litigio a colpi di calci e spintoni. Il matrimonio è in crisi da tempo, ma per due anni i coniugi Vitiello hanno continuato a condividere lo stesso tetto, nonostante Immacolata abbia intrecciato una nuova storia. 



Piove e Imma si infila frettolosamente in macchina, dove l'attende un'altra donna, quando viene avvicinata da un uomo in sella a uno scooter grigio che le intima di scendere per parlare. La donna lo fa, ma non ha neanche il tempo di capire la sorte che l'attende, che un colpo di pistola dritto in fronte la uccide. Un solo colpo, da un revolver di piccolo calibro. Il tutto davanti a diversi testimoni: mamme spaventate, che come Imma avevano portato i loro figli a scuola. 

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A dare l'allarme è il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri: «Mi ha chiamato un'amica in lacrime che stava sul posto e io ho avvisato i carabinieri. Erano le 8,23. Sono sconcertato, non ho parole. Me ne sono dovuto andare da lì per non sentirmi male. È assurdo». Parte la caccia al marito Pasquale Vitiello, 35 anni, figlio di un direttore di banca. I sospetti, suffragati da qualche testimone che dice di averlo riconosciuto, convergono tutti su di lui. Nella sua abitazione gli investigatori sequestrano una ventina di lettere, in una di queste si legge la volontà «di farsi giustizia da sè». Di lui nessuna traccia. I carabinieri lo cercano con l'ausilio degli elicotteri in tutto la zona del vesuviano e del nolano.



Dalle indagini emerge anche una querela presentata da Imma Villani a seguito di una lite, lo scorso 4 marzo, in cui avrebbe avuto un ruolo attivo anche la suocera. Denuncia cui segue una controquerela pochi giorni dopo. Non è la prima volta che il comune alle falde del Vesuvio, 18 mila anime, si trova a fare i conti con un caso di femminicidio. La memoria torna al settembre 2015 quando Enza Avino fu ammazzata in strada dal suo ex. «Da allora - sottolinea il sindaco Ranieri - abbiamo fatto tanto in termini di prevenzione, ma evidentemente non basta». 
 
 

Le scolaresche vengono fatte uscire da un ingresso secondario per non passare davanti a quello strazio. La figlia di Immacolata viene invece trattenuta a scuola dove arrivano i servizi sociali del Comune per darle sostegno psicologico. Più tardi sarà affidata agli zii materni. Sul luogo arriva anche il padre della vittima che fatica a darsi pace. Dopo le 11 la salma viene portata via tra gli applausi dei presenti. Imma come Laura, o come Magdalena, per citare gli ultimi casi di donne uccise da chi non sapeva più amarle.​​


 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Marzo 2018, 20:14
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