Napoli, fa discutere la pubblicità a luci rosse: i manifesti rimossi nell'area flegrea
di Eduardo Improta
«È una trovata pubblicitaria davvero contro ogni logica – afferma la Mantellini - dovrebbe pubblicizzare un marchio di abbigliamento, ma non vediamo neanche l’ombra di un indumento. L’immagine della donna sottomessa è esattamente tutto il contrario che l’autodeterminazione delle donne chiede e pretende, come di diritto. La violenza sulle donne si perpetra anche attraverso queste “trovate” senza comprendere che è dannoso». La consigliere della X Municipalità nei giorni scorsi ha richiesto, ottenendo ad horas, tramite l'intervento della polizia amministrativa e dell’ufficio affissione del Comune di Napoli, la rimozione dei manifesti ritenuti sessisti affissi nei quartieri della municipalità.
Subito dopo le prime proteste che correvano sul web, il noto brand di abbigliamento scriveva sulla sua pagina official sul social facebook: «Dopo le vicende e i giudizi che ci hanno coinvolti per la nostra campagna pubblicitaria abbiamo provveduto in maniera tempestiva a rimuovere tutti i cartelloni. Siamo mortificati per l’accaduto e chiediamo scusa per l’affissione nei pressi dell’ospedale pediatrico, purtroppo per una questione di tempistiche burocratiche non abbiamo avuto il tempo di controllare ogni posizione specifica dei 200 cartelloni pubblicitari affissi. Ci teniamo però a precisare che in nessun modo la nostra campagna è volta ad offendere minimamente la figura femminile ne tanto meno a sminuirla. Il concept del nostro brand è incentrato quasi interamente sulla figura della donna forte ed indipendente e che non ha paura di ostentare la sua femminilità. In un mondo in cui ogni giorno ci svegliamo ed apprendiamo purtroppo notizie di femminicidio ed eventi similari la nostra voleva essere una rivolta con l’intento di elogiare la parità dei sessi in modo un po’ estremo forse certo ma pur sempre lecito»
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Febbraio 2018, 15:28
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