Arianna, che si vende per droga a 14 anni. "Vada subito in comunità, come lei molte altre"

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di Maria Chiara Aulisio
Il provvedimento è in fase di esecuzione, è solo questione di tempo: il tribunale che ha esaminato il caso della piccola Arianna in via d’urgenza, aveva già preso la sua decisione, in accoglimento del ricorso del pubblico ministero, lo scorso maggio, il 2 per l’esattezza, emettendo un decreto con il quale chiedeva l’applicazione della misura amministrativa del «collocamento in comunità». Patrizia Esposito, presidente del Tribunale dei Minori di Napoli, non ha dubbi rispetto alla necessità di mandare la quattordicenne, per il tempo che sarà necessario, in un luogo protetto, una tappa intermedia nell’ambito di un progetto più ampio volto al suo necessario recupero. La scommessa è quella di far vivere ad Arianna, insieme con tutti quei giovanissimi che soffrono le stesse condizioni di disagio e difficoltà, un’esperienza che la tenga lontana dall’alcol e dall’uso di sostanze stupefacenti, ma per il resto simile, il più possibile, alla vita familiare, con tutte le responsabilità e le “libertà” che questo comporta.

L’allarme lanciato attraverso le pagine del Mattino dalla madre della ragazza, una nota artista napoletana, ha messo in moto, non solo la macchina giudiziaria che per la verità era già partita, ma anche quella della solidarietà stringendo intorno a lei, e alla piccola, un vero e proprio «cordone sanitario» fatto di idee, proposte e comitati spontanei nati, soprattutto on line, con l’obiettivo di fare fronte comune contro lo spaccio di droga, le illegalità diffuse dentro e fuori i locali notturni frequentati dai giovani, l’alcol venduto ovunque a prescindere dall’età.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Luglio 2017, 15:28
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