Napoli, donna boss uccisa con tre colpi al volto: l'ombra della faida di camorra
di Nico Falco
Verosimile che i sicari avessero seguito la donna fino alla casa del figlio, o la stessero aspettando appostati nei paraggi, e le abbiamo sparato non appena è uscita dall'edificio. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli e agli investigatori del commissariato San Giovanni della Polizia di Stato, che ieri sera, insieme a una pattuglia del commissariato Ponticelli, hanno effettuato i sopralluoghi, anche per verificare l'esistenza di eventuali telecamere che potrebbero aver ripreso l'omicidio o fornire indicazioni sui killer.
La ricostruzione della dinamica è ancora al vaglio degli investigatori, ma ci sono pochi dubbi: si è trattato di un agguato e le modalità fanno portano direttamente alla camorra. La donna è stata affrontata in via Alveo Artificiale, nei pressi dei caseggiati di edilizia popolare dove campeggia l'enorme murales di Maradona. L'area è ritenuta storicamente sotto l'influenza del clan Formicola, che insieme ai Rinaldi e ai Reale mantiene l'egemonia su San Giovanni a Teduccio.
Annamaria Palmieri, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, legge sugli stupefacenti ed estorsione, risulterebbe avere legami di parentela con alcuni personaggi che gravitano nell'orbita dei Formicola. È solo una pista, ma su questa si reggerebbe una delle ipotesi investigative ora che le indagini sono alla fase embrionale: l'agguato potrebbe essere legato, forse anche come vendetta trasversale, alle frizioni tra i diversi gruppi camorristici che da qualche mese hanno ripreso le ostilità tra il centro cittadino e la periferia. Uno scontro che parte da Napoli e continua a San Giovanni a Teduccio. L'origine è nel quartiere Mercato, e più precisamente nella zona delle Case Nuove. Quegli edifici popolari contesi, che erano stati originariamente parte del territorio dei Mazzarella, negli ultimi tempi erano finiti sotto l'influenza dei Rinaldi, che dalla periferia stavano cercando nuovi spazi in centro con l'appoggio dei Sibillo, e che oggi sono tornati di nuovo sotto il controllo di un gruppo legato ai Mazzarella. A San Giovanni a Teduccio i Rinaldi, ormai scacciati dal Mercato, avrebbero trovato la sponda dei Formicola Reale ma gli interessi sul quartiere del centro cittadino non si sarebbero mai sopiti. In questi nuovi scontri si collocherebbe la bomba carta fatta esplodere agli inizi di dicembre in via Padre Ludovico da Casoria, alle Case Nuove, nei pressi dell'abitazione di un pregiudicato a capo di un manipolo che, nello scontro tra i Rinaldi e i Mazzarella, avrebbe deciso di restare neutrale. E, ancora, farebbe parte di questa nuova guerra anche l'altra bomba esplosa una decina di giorni dopo in via Ferrante Imparato, a San Giovanni a Teduccio, vicino l'abitazione di un pregiudicato legato ai Rinaldi. L'ordigno scardinò un cancello, distrusse parte di un muro e ci furono due vittime, sospettate di aver piazzato la bomba: un uomo rimase ucciso e la sua compagna ferita.
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2018, 10:30
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