E quello che abbiamo trovato è una storia di tristezza degrado e solitudine. In piazza Duca d'Aosta ci sono le camionette di esercito e carabinieri a controllare la situazione. Ma già di buon mattino i bivacchi a pochi passi dai militari in divisa non si contano. C'è chi dorme in mezzo al prato, chi si fa uno shampoo sul muretto versandosi in testa una bottiglia d'acqua davanti alle facce sorprese di pendolari e turisti con le valigie e chi beve birra in lattina e vino in brik già alle 9 del mattino.
Per terra, nonostante la pulizia dei mezzi Amsa, ci sono lattine e cartacee. Le aiuole sono piene di coperte e cartoni. Il letto di chi in queste notti d estate dorme sotto le stelle.
Le panchine di marmo vicino all entrate della stazione sono tutte occupate da immigrati che aspettano chissà chi o chissà cosa. Qualcuno dorme disteso con la bottiglie di vino accanto. Sedersi è impossibile: chi volesse un attimo di relax è costretto a salire ai binari, sperando di trovare un seggiolino libero. Ci sono tanti giovani e giovanissimi di colore.
Tutti probabilmente hanno sfidato il mare per sbarcare in Italia cercando fortuna e ritrovandosi invece su un piazzale assolato che raggiunge anche i 40 gradi in questi giorni di afa opprimente. La puzza di urina in alcuni angoli della piazza è insopportabile e nauseabonda. Perfino i turisti si tappano il naso quando passano. A mezzo chilometro c'è la Milano dello skyline, della movida, degli affarie della moda. Ma quello è un altro mondo. Quella della Centrale sembra un'altra città, lontana anni luce.
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Luglio 2017, 17:37
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