Mazzette e posti di lavoro in cambio della vincita degli appalti: 17 politici, dirigenti, assessori e imprenditori arrestati

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di Bianca Francavilla
Una nuova pagina di politica italiana corrotta si apre a Cisterna, dove si è conclusa all'alba di oggi l'operazione dei Carabinieri denominata "Touchdown". Politici, assessori, consiglieri comunali, dirigenti e imprenditori sono stati arrestati perché responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità. L'indagine, iniziata alla fine del 2015, ha portato a galla quella che è stata definita "una struttura stabile per mantenere in piedi il sistema" dove gli appalti pubblici venivano vinti in cambio di denaro e posti di lavoro. Complessivamente sono stati sequestrati 400mila euro di mazzette scoperte dai militari dopo la consegna in cambio della vincita di appalti in tema di manutenzione del verde pubblico e raccolta differenziata dei rifiuti. Ad avere la funzione di anello di congiunzione tra il Comune di Cisterna di Latina e quello di Anzio, nel quale risultano due arresti, è un imprenditore. "Le investigazioni - spiegano i Carabinieri - hanno fatto luce su una gestione spregiudicata della cosa pubblica, permettendo di disvelare un contesto di diffusa corruzione". 

GLI ARRESTATI - In carcere sono finiti Marco Muzzupappa (ex Vicesindaco e assessore all'ambiente di Cisterna), Filippo Frezza (consigliere di Cisterna), Danilo Martelli (assessore di Cisterna),  Giovanni Giarola (consigliere comunale di Cisterna), Andrea Caiazzo e Rinaldo Donnini, Enrico Baccari (imprenditori), Alvaro Mastrantoni (vicesindaco di Cisterna), Patrizio Placidi (ex assessore all'albiente di Anzio), Americo  Iacovacci (funzionario pubblico), Stefano Torre (imprenditore). Ai domiciliari Pierluigi Ianiri (assessore di Cisterna), Stefano Mauro (procuratore della Cisterna Ambiente), Walter Dell'Accio (funzionario del Comune di Anzio), Francesco Saverio Colucci (titolare di impresa), Egidio Ambrosetti (dirigente del Comune di Cisterna) e Gianfranco Buttarelli, attuale assessore di Latina. Quest'ultimo è finito ai domicliari perché accusato di turbata libertà degli incanti in riferimento al suo ruolo di dirigente al Comune di Cisterna prima dell'attività nel Comune di Latina. Comunque, questa mattina si è dimesso ed il Sindaco della città pontina che ha sempre puntato su "trasparenza e legalità" lo ha ringraziato per il lavoro svolto. Dopo una riunione di giunta, Coletta ha commentato: "Fermo restando le posizioni garantiste di questa amministrazione ringrazio l’Assessore Buttarelli per l’impegno sostenuto e per la correttezza nell’atteggiamento assunto. Mi auguro che gli esiti delle indagini possano attestare la sua estraneità ai fatti ed esprimo piena fiducia nell’operato della magistratura".

IL PERCHE' DEL NOME "TOUCHDOWN" - Nella conferenza stampa di questo pomeriggio, i Carabinieri di Latina capitanati da Gabriele Vitagliano, hanno spiegato la motivazione del nome "Touchdown" dell'operazione. "La scelta del nome deriva dal fatto che a un certo punto dell’attività siamo riusciti a sequestrare una “mazzetta” ingente da 30mila euro data da un imprenditore al consigliere di Cisterna Filippo Frezza circa un anno fa. E' stato un punto di inizio, dal quale abbiamo potuto continuare l'indagine ed arrivare ai risultati di oggi". La gestione corrotta della cosa pubblica andava a discapito dei cittadini in quanto al prezzo dell'appalto andava tolta la somma che veniva data ai politici di turno e che quindi non veniva utilizzata per migliorie della città.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Dicembre 2017, 17:38
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