Marina, morta a Napoli precipitando dal terzo piano: solo scatti e video. Ma nessuno l'ha aiutata
di Mariagiovanna Capone
Secondo e terzo piano sono un unico ambiente. Per terra montagne di detriti e fossili plastificati di elettrodomestici e mobili che hanno inglobato quanto custodivano. «La borsa con tutti i documenti e il passaporto è diventata una palla, non c'è nulla che si possa recuperare. Anche gli pochi oggetti d'oro non esistono più». La stessa sorte anche per Pasquale e la sua famiglia, che sono riusciti a trovare ospitalità da vari parenti ma che si sentono abbandonati. Gli occhi puntati a quella che fino a sabato sera era la propria casa e che ora è solo un cumulo di cenere annerita e fetida. «Mia nuora che vive con noi si è accorta del fumo e ha dato l'allarme. Se non si fosse svegliata saremmo morti asfissiati. La via di fuga è stata il balcone, proprio come quella poverina, solo che noi quattro abbiamo scavalcato la ringhiera e ci siamo arrampicati sulla tettoia, e lì circondati da fumo e fiamme, ci siamo stretti e piangevamo convinti che era la fine. Ci hanno salvato i vigili del fuoco».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Ottobre 2017, 09:50
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