Malato di Sla blocca le cure: "Meglio morire, questa non è vita"
È infatti deceduto nel sonno, dopo aver smesso di respirare, l'imprenditore Lodino Marton, 65 anni, di Campodarsego ( Padova), dal 2013 malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e che aveva presentato il biotestamento. Da febbraio l'uomo era ricoverato all'hospice Melograno del centro Bonora a Camposampiero (Padova), ma mesi prima aveva redatto tramite Dignitas il proprio testamento biologico. Una volta «passata la legge contro l'accanimento terapeutico - spiega la figlia Marianna - mio padre ha subito pensato di chiedere la sedazione palliativa».
Non si tratta del primo caso dall'entrata in vigore della norma: la prima a fare questa scelta, appellandosi proprio alla nuova legge, è stata Patrizia Cocco, nuorese di 49 anni affetta sempre da Sla, che ha dato il suo assenso ai medici per la rinuncia alla ventilazione meccanica e per l'inizio della sedazione palliativa profonda. Anche Marina Ripa di Meana, malata da anni di tumore e morta lo scorso gennaio, ha scelto di percorrere la «via italiana delle cure palliative - come ha lei stessa spiegato in un video-testamento - con la sedazione profonda».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Marzo 2018, 19:45
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