Uccide il padre per difendere la mamma: "Gli ho lanciato tutto quello che ho trovato"
Il giovane, rappresentato dagli avvocati Giuseppe Stellato ed Emanuele Sasso, ha confermato quanto già riferito alcune ore dopo il fatto. "Sono intervenuto nel corso di una violenta lite tra papà e mamma - ha raccontato il 28enne - volevo difendere mia madre dalla furia di mio padre, così, nel tentativo di tenerlo lontano gli ho lanciato tutto ciò che ho trovato sul tavolo, tra cui il coltello che lo ha colpito". Il pm ha però prodotto una prima parte della relazione del medico-legale, che ha effettuato l'esame autoptico sul corpo del 50enne Giuseppe Leggiero, da cui emerge la presenza di una seconda lesione oltre a quella letale all'emitorace già riscontrata all'ospedale di Piedimonte Matese sabato scorso.
Una ferita più piccola, posta verso l'addome, che secondo la Procura confermerebbe l'ipotesi che il giovane non avrebbe lanciato il coltello, ma l'avrebbe appoggiato e spinto all'interno del corpo del padre. La difesa ha chiesto di analizzare la maglietta che la vittima indossava al momento del delitto, al fine di riscontare la presenza di più ferite, come sostiene l'accusa; per ora comunque i difensori dell'indagato non hanno contestato la qualificazione giuridica del fatto, che resta di omicidio volontario, soffermandosi invece sull'insussistenza delle esigenze cautelari e chiedendo dunque al Gip di confermare i domiciliari e di non applicare la misura più afflittiva del carcere.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Settembre 2017, 14:24
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