Fedeli e il congiuntivo sbagliato, il portavoce la scagiona: "Errore mio, non suo"

Fedeli e il congiuntivo sbagliato, il portavoce la scagiona: "Errore mio, non suo"
Ha fatto molto discutere, nelle ultime ore, l'errore grammaticale apparso in una lettera al Corriere della Sera da parte della ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, che rivendicava l'importanza dello studio della storia nei programmi scolastici e non solo. Alla fine, però, quella mancata concordanza dei tempi verbali aveva finito per far passare in secondo piano il contenuto della lettera.



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L'errore, in questo caso, riguarda un congiuntivo imperfetto seguito dal presente: «Sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali». In realtà, la forma corretta prevede che anche il verbo proseguire fosse coniugato al congiuntivo imperfetto e non al presente. Uno strafalcione che ha fatto molto discutere, soprattutto se si considera che la ministra Fedeli è da tempo nel mirino per aver dichiarato, nel proprio curriculum, di essere laureata in Scienze Sociali. In realtà, il titolo di studio era stato conseguito alla Scuola per assistenti sociali e non in un ateneo, anche se pochi, in Italia, possono vantare un'esperienza in ambito scolastico pari a quello della ministra.

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Questa volta, tuttavia, l'errore non sarebbe imputabile a Valeria Fedeli, bensì al suo portavoce, che avrebbe modificato il testo 'tagliandolo' in modo da rispettare lo spazio disponibile per la pubblicazione della lettera. A scagionare la ministra è lo stesso Simone Collini, che ha ammesso le proprie colpe in una lettera scritta all'Huffington Post: «Nel testo originale si trattava di due proposizioni principali: "sarebbe opportuno....; sono infatti convinta". A questa seconda seguiva la subordinata "che debba proseguire anche lungo tutti i percorsi professionali". Quel "debba proseguire" è diventato un congiuntivo esortativo "prosegua", erroneamente collegato con un "ma" alla proposizione precedente». Inoltre, a detta dello stesso portavoce, la ministra Fedeli, impegnata in attività istituzionali, non avrebbe avuto neanche l'opportunità di rileggere il testo inviato al quotidiano milanese.
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Dicembre 2017, 16:27
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