Soundreef: la startup sui diritti d'autore che ha fatto crollare il monopolio Siae
di Silvia Natella
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COSA È Soundreef Ltd amministra e raccoglie compensi su oltre 215mila brani utilizzati da un network sempre crescente di decine di migliaia di utenti in Italia e nel mondo e autorizza organizzatori, imprese ed utilizzatori professionali a usufruire e diffondere musica. Raccoglie e distribuisce, infine, compensi per conto di autori, editori, etichette discografiche e artisti.
L'ACCORDO CON LEA La società inglese detiene i diritti di undicimila autori italiani tra cui Fedez, J-Ax, Gigi D'Alessio e Enrico Ruggeri e ha siglato una partnership con Lea (Liberi editori autori), una nuova associazione non profit costituita da una serie di autori, editori e professionisti italiani del settore musicale. Sarà questa a occuparsi della riscossione e in questo modo si aggirerà il limite della nuova legge nazionale, che ha aperto il mercato dei diritti alle sole società di raccolta senza scopo di lucro, ma non a quelle private for profit, come appunto Soundreef.
NASCITA E STORIA Soundreef è nata nel 2011, fondata dai due italiani Davide D'Atri e Francesco Danieli, proponendo un sistema di riscossione e tracciamento dei diritti digitale. Sin da subito ha conquistato la fiducia di nuovi artisti e ha stretto accordi con YouTube per una rendicontazione dei compensi dovuti ai cantanti presenti al suo interno. Ha firmato, inoltre, una partnership con Suisa (la Siae svizzera) per negoziare e raccogliere insieme i diritti d'autore sui maggiori servizi digitali, come Apple Music, iTunes, Google Play, Amazon e Spotify.
Nel 2014 la Direttiva Barnier (dal nome di Michel Barnier,suo promotore e ai tempi commissario Ue al mercato interno) ha predisposto che i creativi potessero affidare la tutela dei propri diritti alla società che preferiscono all'interno dell'Unione europea. A settembre 2014 il Tribunale di Milano ha dichiarato legittime le attività di Soundreef in Italia. In una circolare del 2016, l'Antitrust si è espressa in favore della liberalizzazione e nel 2017 ha aperto un'istruttoria su presunte condotte di Siae mirate a escludere i concorrenti.
La svolta ha fatto esultare Fedez: "Oggi Davide batte Golia".
Ora Lea raccoglierà le somme dovute per poi girarle a Soundreef e la società inglese continuerà invece ad occuparsi direttamente della raccolta per le utilizzazioni online, basate su licenze paneuropee e completamente liberalizzate.
LA NOTA DELLA SIAE "SIAE esprime sconcerto - si legge nella nota - per quanto emerso oggi nel corso della conferenza stampa organizzata da Soundreef per annunciare l’accordo con Lea. La gestione collettiva del diritto d’autore è un argomento serio, frutto di battaglie condotte per anni dagli autori ed editori per una loro sempre maggiore tutela.
Non si è mai vista una organizzazione di autori ed editori 'telecomandata' da una società a scopo di lucro, che non rispetta la trasparenza, i controlli e gli obblighi imposti dalla legge.
La tutela del diritto d’autore non è una attività che si improvvisa con una associazione no profit creata ad hoc, in evidente conflitto di interessi - di cui Soundreef è cliente e fornitore - e presieduta da un consigliere di amministrazione di Soundreef stessa.
Per questo siamo certi che le Istituzioni e le Autorità preposte verificheranno questa evidente finzione".
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Gennaio 2018, 17:52
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