Attentati ai Carabinieri, 23 anni dopo arriva la confessione: ma il movente...

Attentati ai Carabinieri, 23 anni dopo arriva la confessione: ma il movente...
Ventitré anni dopo. Hanno confessato di essere stati gli autori degli attentati ai carabinieri di Reggio Calabria, ma non hanno mai indicato quello che, per inquirenti ed investigatori reggini, è stato il vero movente, ovvero un attacco stragista allo Stato coordinato con Cosa Nostra. Giuseppe Calabrò e Consolato Villani - quest'ultimo minorenne all'epoca dei fatti - dopo l'arresto sono divenuti collaboratori di giustizia.



Calabrò, tuttavia, ha sostenuto che l'agguato sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria del 18 gennaio 1994, in cui morirono gli appuntati Antonino Fava e Giuseppe Garofalo, fu una reazione per timore che potessero fermarli mentre, a bordo di un'auto, trasportavano armi.

Recentemente, il 27 maggio 2016, Villani, deponendo al processo sulla trattativa Stato-mafia a Palermo ha riferito che aveva chiesto il perché degli agguati ai carabinieri a Calabrò e che questo gli aveva riposto che «stavamo facendo come la banda della Uno bianca: attaccavamo lo Stato».

Villani ha anche riferito di essere stato lui, su disposizione di Calabrò, a fare una telefonata in cui si rivendicava l'attentato costato la vita a Fava e Garofalo in cui disse «questo è solo l'inizio». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Luglio 2017, 13:51
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