«I responsabili devono sapere che non rimarranno impuniti» dice Granelli. Da qui, la necessità di multe e punizioni, su richiesta dello stesso assessore, per gli utenti irresponsabili che non rispettano le regole, fra la sosta selvaggia oltre ogni limite e danneggiamenti vari, dal sellino staccato ai cavalletti volutamente piegati: l’ultimo episodio, forse uno dei più eclatanti, risale a una settimana fa quando sono state recuperate una decina di biciclette “libere” gettate nel Naviglio Grande e pescate dai canottieri San Cristoforo. Altre due sono state abbandonate nella fontana del Centauro, al quartiere Barona, mentre a Bruzzano un mezzo Ofo di colore giallo acceso è stato appeso ai rami di albero.
Indignati i cittadini che si sono sfogati su facebook: «Che amarezza, la gente non ha più amore per le cose che usa».
I casi si susseguono e i gestoni devono corrono ai ripari. Mobike e Ofo hanno delle squadre ad hoc di uomini che si occupano di mantenere in perfetto funzionamento le due ruote, però ora serve la linea dura. «Attraverso le puntuali segnalazioni del Comune e i contatti con le forze di polizia sanno quali sono le zone della città più a rischio vandalismo e da lì devono partire per tutelare le settemila bici free floating oggi a Milano, in vista dell’ampliamento della flotta che arriverà a 12mila modelli - attacca Granelli - da un lato dobbiamo educare gli utenti, ma dall’altro dobbiamo attivare le sanzioni il più presto possibile». Come? Con una sorta di attività investigativa. Il problema più diffuso, su cui si sta agendo, è il parcheggio stile far west in cortili privati o fuori dal limite delle tangenziali (circa 80 casi al giorno). Il trasgressore è contattato telefonicamente e rimproverato, ma presto arriveranno le multe. Ofo, per esempio, ha inserito per l’iscrizione al servizio anche il numero della carta di credito: sicuramente un buon deterrente anti teppisti.
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Ottobre 2017, 23:30
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