Toys R Us, il gigante dei giocattoli cede allo shopping online e dichiara bancarotta

Toys R Us, il gigante dei giocattoli cede allo shopping online e dichiara bancarotta
È una delle catene di giocattoli più grandi del mondo, con oltre 1.600 negozi. Toys R Us dichiara ora ufficialmente bancarotta, e si mette sotto la protezione del Chapter 11 della legge fallimentare statunitense.

Il gruppo «si appresta a ristrutturare il debito esistente e a creare una struttura di capitale sana, per poter investire nella sua crescita a lungo termine e concretizzare la sua aspirazione di portare giochi ai bambini di tutto il mondo». Una dichiarazione di circostanza, che nasconde un'ammissione di sconfitta. Battuta da Amazon e dallo shopping online, che ha mandato in crisi il mercato tradizionale. 

La documentazione è stata presentata nelle scorse ore: con il Chapter 11 la catena punta 
a ristrutturare 5 miliardi di dollari di debito. Intanto le agenzie di rating hanno tagliato la valutazione della società: Standard & Poor's e Fitch hanno rivisto al ribasso il rating della società, che ha già dichiarato di aver ricevuto un impegno per 3 miliardi di dollari in finanziamento. Un flusso di denaro che però ha bisogno di approvazione da parte del tribunale e la società pare certa che avrà il via libera.

Nessuno stop per ora all'attività di vendita.
Nel 2007 il gruppo con sede in New Jersey era arrivato a gestire 
un volume d'affari di 13 miliardi di dollari e 70 mila dipendenti. Fondato nel 1948 da Charles Lazarus come Children's Supermart, cambiò il suo nome in Toys R Us nel 1957: in mezzo secolo aveva raggiunto il monopolio assoluto del settore negli USA, poi il declino, complici la recessione e l'avanzata poderosa di Internet.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2017, 12:13
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