Principe libero, il film su Fabrizio De André incanta il pubblico: ma è polemica sull'accento romano di Marinelli

Il film su Fabrizio De André incanta il pubblico, ma è polemica: quel dettaglio che non è passato inosservato
Grande successo di ascolti per il "Principe libero", la fiction di Raiuno ispirata alla vita di Fabrizio De André, icona della musica italiana, in onda stasera con la seconda e ultima puntata. E standing ovation di tutto il popolo del web per Luca Marinelli, l'attore che interpreta il cantante. Il minifilm racconta il cammino appassionato e irrequieto verso l'affermazione di Fabrizio De Andrè, poeta sublime e cantore di rara bravura, attento al sociale e nobile spalla degli ultimi, ma anche uomo alla continua ricerca del suo equilibrio, sempre combattuto e in bilico tra forza e fragilità.

Un'interpretazione intensa quella di Marinelli che il pubblico ha imparato ad apprezzare in "Lo chiamavano Jeeg Robot", tanto che la stessa Dori Ghezzi, compagna di De André, ha dichiarato: «È come se Fabrizio fosse da sempre dentro di lui. Non ha avuto bisogno di 'farsi' una maschera, di adottare artifici, non ha dovuto essere diverso».

Eppure se sui social c'è chi esalta la prova attoriale di Luca Marinelli «un patrimonio nazionale» e l'atmosfera dipinta dal regista Facchini, c'è anche una parte (comunque minore) degli spettatori a cui qualcosa non è proprio andato giù. Ed è quell'accento romano «tutt’altro che genovese e spiccatamente del centro-sud», come lamentano i puristi. Puristi genovesi, ovvio.

«Marinelli parla come Totti» si legge infatti in un cinguettio, mentre in un altro si lamenta l'assenza di quello spirito genovese che tanto impregnava l'anima di De Andrè: «L'accento di Genova non si sente». «Ma come si fa a far parlare Fabrizio De André con l'accento romanesco?? Ma roba da pazzi!», chiosa infine un utente.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Febbraio 2018, 10:15
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