Principe libero, il film su Fabrizio De André incanta il pubblico: ma è polemica sull'accento romano di Marinelli
Un'interpretazione intensa quella di Marinelli che il pubblico ha imparato ad apprezzare in "Lo chiamavano Jeeg Robot", tanto che la stessa Dori Ghezzi, compagna di De André, ha dichiarato: «È come se Fabrizio fosse da sempre dentro di lui. Non ha avuto bisogno di 'farsi' una maschera, di adottare artifici, non ha dovuto essere diverso».
Eppure se sui social c'è chi esalta la prova attoriale di Luca Marinelli «un patrimonio nazionale» e l'atmosfera dipinta dal regista Facchini, c'è anche una parte (comunque minore) degli spettatori a cui qualcosa non è proprio andato giù. Ed è quell'accento romano «tutt’altro che genovese e spiccatamente del centro-sud», come lamentano i puristi. Puristi genovesi, ovvio.
«Marinelli parla come Totti» si legge infatti in un cinguettio, mentre in un altro si lamenta l'assenza di quello spirito genovese che tanto impregnava l'anima di De Andrè: «L'accento di Genova non si sente». «Ma come si fa a far parlare Fabrizio De André con l'accento romanesco?? Ma roba da pazzi!», chiosa infine un utente.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Febbraio 2018, 10:15
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