La Divina Commedia rivista da Alessandro Fullin: appuntamento alla Sala Umberto

La Divina Commedia rivista da Alessandro Fullin: appuntamento alla Sala Umberto

di Stefania Cigarini
U na escalation professionale incredibile. La terribile professoressa della surreale lingua Toscolana di Zelig 2005 - “una esperienza-incubo comune a chiunque sia andato a scuola; me l’hanno scritto e detto in tanti” - dopo aver stravolto Mary Louise Alcott (Piccole Gonne), diventa Dante Alighieri. E, in prospettiva, Dio.

Con ordine «È semplice, nel 2009, l’allora Papa Ratzinger abolì il Purgatorio come luogo fisico. L’Alighieri, perciò, settecento anni dopo, è costretto a tornare dall’Oltretomba per riscrivere la Divina Commedia».

Un gran lavoro «Certo, dovrà ricollocare Invidiosi e Iracondi, ma anche aggiornarsi inserendo gli Abba o Liz Taylor, ma soprattutto il suo amore per Beatrice, passato tanto tempo, andrà in crisi. Con un finale a sorpresa».

Ce lo dica per favore «Dante finirà per fidanzarsi con Caronte»

Altro che unioni civili «È un caso in cui la realtà ha superato la fantasia»

Era ora? «Direi di sì, la considero una conquista per tutti, non solo per il popolo LGBT»

Un suo peccato, una debolezza? «Nessuno, ho dovuto rinunciare anche alla cioccolata».

Quasi santo «Andrò in Paradiso immediatamente, anzi la prossima volta sarò Dio»

Prego? «Il prossimo spettacolo. Sarà sulla Genesi; sono passato dall’età del bikini a quella del pareo, ormai posso permettermi i grandi Classici».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Gennaio 2017, 09:16
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