'Human', l'Eneide moderna che racconta il dramma dei migranti al Teatro Argentina
di Simona Santanocita
Human Lella Costa «È il canto del nostro smarrimento. Racconta delle storie e insieme l’inadeguatezza comune rispetto al tema dell’immigrazione mal gestito da politica e istituzioni». Marco Baliani «L’Europa non è stata capace di affrontare il problema e, il paradosso è che i cittadini sono molto più avanti della politica».
L’obiettivo MB «Spiazzare il pubblico, farlo interrogare sull’argomento senza la presunzione di avanzare soluzioni». Il suo intervento LC «Cito i versi di Ero e Leandro e fra questi una frase attualissima: errante e infido è sempre lo straniero. Noi ci portiamo da sempre questo retaggio: l’immigrato visto come inaffidabile».
Sul palco MB «Un lavoro collettivo, con un gruppo di giovani, le scenografie e i costumi Antonio Marras e le musiche di Paolo Fresu».
L’ironia LC «È presente, perche, citando Shakespeare, anche le tragedie devono concede il sollievo del sorriso».
Il caso Ong LC «Sarebbe stato più corretto portare a termine l’indagine e solo dopo fare nomi e cognomi di quanti hanno lucrato, evitando che il caso investisse tutte le Ong senza distinzioni».
MB «Una delle tante boutade per allontanare il tema profughi. Tutto può essere; ma non mi sembra il caso di fare di tutta l’erba un fascio».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Maggio 2017, 10:08
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