Altro che Black Friday, nello spazio si celebra il "Black Hole Friday": la Nasa pubblica le foto mozzafiato

Altro che Black Friday, nello spazio si celebra il "Black Hole Friday": la Nasa pubblica le foto mozzafiato
Mentre sulla Terra si celebra il Black Friday, la corsa agli acquisti super scontati, nello spazio si festeggia il Black Hole Friday, il venerdì dedicato ai buchi neri, misteriose regioni dello spazio-tempo dotate di un campo gravitazionale così intenso da inghiottire tutto ciò che vi finisce dentro, luce compresa. Sempre più protagonisti, soprattutto da quando sono state rilevate le onde gravitazionali nate dai loro scontri, i buchi neri saranno al centro di una pioggia di immagini mozzafiato che la Nasa pubblicherà per tutta la giornata sui social con l'hashtag #BlackHoleFriday, mentre l'Agenzia spaziale europea (Esa) festeggerà con una serie di gadget scontati acquistabili nel suo shop online fino a lunedì.
 

Previsti dalla teoria della relatività generale di Einstein, i buchi neri devono il loro nome al fisico John Wheeler dell'Università di Princeton, che coniò questa definizione nel 1967. Sebbene 'buco nerò possa far pensare ad uno spazio vuoto, in realtà indica una regione in cui si concentra un'enorme quantità di materia, come se una stella dieci volte più grande del Sole venisse strizzata in una sfera del diametro della città di New York. E in effetti, la maggior parte dei buchi neri nasce dai resti di una supernova, una grande stella che muore generando una spettacolare esplosione.
 

Il risultato è un campo gravitazionale così forte da non lasciar sfuggire nulla che si trovi al suo interno: perfino la luce non può scappare, ed è per questo che i buchi neri non possono essere osservati direttamente, ma solo attraverso gli effetti che scatenano nella materia che li circonda.
Studiati a fondo dal fisico Stephen Hawking, le cui ricerche hanno permesso di confermare la teoria del Big Bang, i buchi neri sono stati oggetto di numerose missioni della Nasa, come quelle del telescopio a raggi X Chandra, del satellite Swift e del telescopio per raggi gamma Fermi, a cui l'Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

 
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Novembre 2017, 12:33
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