Goppion, le teche che proteggono i capolavori dell'arte mondiale nascono a Trezzano

Goppion, le teche che proteggono i capolavori dell'arte mondiale nascono a Trezzano

di Daniela Uva
Da Trezzano sul Naviglio alla Torre di Londra e al Louvre di Parigi, per conquistare i musei di tutto il mondo. È la parabola della Goppion, azienda leader negli allestimenti museali. Nata nel 1952 alle porte di Milano, adesso è guidata da Alessandro Goppion, figlio del proprietario e artefice della svolta internazionale. 

Questo gigante oggi conta 50 dipendenti diretti, oltre 200 collaboratori e un fatturato da venti milioni di euro l'anno. «Abbiamo cominciato nel secondo dopoguerra, puntando subito sui musei negli anni della ricostruzione - racconta Alessandro -. A partire dagli anni Settanta abbiamo cominciato a guardare di più verso l'estero, complici i trasporti e comunicazioni molto più facili. Oggi lavoriamo in tutto il pianeta». 
L'azienda progetta e realizza allestimenti e supporti che permettono di esporre quadri, sculture, ma anche vasellame, monili, reperti archeologici. 

Per esempio la vetrina che conserva la Gioconda di Leonardo al Museo del Louvre di Parigi, le teche che custodiscono i gioielli della Corona inglese alla Torre di Londra fino a quelle che tutelano l'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci. Attualmente la Goppion, nata e cresciuta in Italia, lavora soprattutto all'estero. Realizzando lontano da casa circa il 90 per cento del proprio fatturato. «I primi Paesi nei quali abbiamo lavorato fuori dall'Italia sono stati Francia e Gran Bretagna - prosegue -. Proprio a Londra abbiamo portato a termine il lavoro più importante dal punto di vista simbolico, cioè le teche che conservano i gioielli della regina. Purtroppo al momento il nostro Paese ci dà pochissimo lavoro. Nonostante l'Italia possieda un segmento importante del patrimonio artistico globale, manca una visione politica che si po ha come obiettivo la sua salvaguardia e valorizzazione». 

Nonostante questo, si trova proprio in Italia uno dei musei ai quali Alessandro Goppion è più legato. «Ho a cuore il riallestimento Museo Egizio di Torino, che abbiamo contribuito a realizzare pochi anni fa», spiega. Fra le opere più belle sulle quali il patron dell'impresa si è trovato a lavorare c'è anche «il documento costitutivo della Croce Rossa internazionale che si trova a Ginevra». 

Il sogno adesso è quello di partecipare a «progetti che riguardino la tutela del patrimonio delle popolazioni meno abbienti, come le comunità dell'Africa o del Sud America - conclude -. Posseggono veri e propri tesori che meriterebbero di essere valorizzati».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Luglio 2017, 10:21
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