Expo, gip dispone proroga di 6 mesi per indagini su lavori piastra

Expo, gip dispone proroga di 6 mesi per indagini su lavori piastra

di Claudia Guasco
Il gip di Milano Lucio Marcantonio ha disposto la proroga per altri sei mesi delle indagini sulla Piastra di Expo, come chiesto dal sostituto pg Felice Isnardi. La proroga delle indagini riguarda il sindaco di Milano ed ex a.d. di Expo Giuseppe Sala, accusato di falso materiale e falso ideologico, e altri sei indagati, tra cui due ex manager di Expo.

RETRODATAZIONE Giuseppe Sala è indagato dalla Procura generale del capoluogo lombardo nell'inchiesta sulla "Piastra dei servizi", l'appalto più rilevante dell'Esposizione Universale (valore: 272 mlioni di euro) nei i lavori di preparazione dell'area su cui sono sorti i padiglioni. L’indagine ha subito una battuta d'arresto nel 2014 per effetto dei contrasti tra il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e l'aggiunto Alfredo Robledo. A fine ottobre il gip Andrea Ghinetti ha respinto la richiesta di archiviazione inoltrata dalla Procura e il sostituto pg Felice Isnardi, dopo aver sfilato di mano il fascicolo ai pm, ha allungato la lista degli indagati: ai nomi dei cinque indagati originari - gli ex manager di Expo Antonio Acerbo e Angelo Paris, l'ex presidente della Mantovani spa Piergiorgio Baita e gli imprenditori Ottaviano ed Erasmo Cinque (per loro le accuse a vario titolo sono corruzione e turbativa d'asta) - ha ritenuto di aggiungere quelli di Sala, con l'ipotesi di falso, e dell'imprenditore Paolo Pizzarotti, per tentata turbativa d'asta.

Secondo l'accusa Sala, in qualità di a.d. e commissario unico per l'Esposizione Universale, avrebbe retrodatato nel maggio 2012 due verbali di nomina "della commissione aggiudicatrice" della gara d'appalto per la Piastra dei Servizi con "l'intento di evitare di dover annullare la procedura fin lì svolta" anche per il "ritardo" che si era già accumulato sui "cronoprogrammi"dell'Expo. Il sostituto pg nei giorni scorsi ha deciso di acquisire, inserendole tra le carte del pricedimento, le dichiarazioni rese da Sala a proposito della contestazione di falso: quanto e' successo "in quelle giornate convulse onestamente non lo ricordo - ha detto - L'indagine ha comunque appurato che ciò che sarebbe accaduto è stato irrilevante per la regolarità della gara". Dopo il provvedimento del giudice di proroga delle indagini fino al 10 giugno (il gip del procedimento, tra l'altro, non sarà più Lucio Marcantonio, che è tornato di ruolo in Corte d'Appello) non e' escluso che il primo cittadino possa farsi interrogare per fornire chiarimenti.

CORSA CONTRO IL TEMPO Già agli atti della prima inchiesta figurava un’annotazione della Finanza nella quale gli investigatori sottolineavano il "contesto di evidente illegalità" in relazione all’appalto per la Piastra.
Gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria scrivevano all’epoca, tra l'altro, che l’allora amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala, il responsabile unico all’epoca del procedimento Carlo Chiesa e l’allora general manager Paris non avrebbero tenuto un comportamento "irreprensibile e lineare". Pur "con gradi di responsabilità diversi - chiariva la Guardia di finanza - attraverso le loro condotte fattive ed omissive hanno comunque contribuito a concretizzare la strategia volta a danneggiare indebitamente la Mantovani", gruppo che ha vinto l'appalto con un ribasso del 41%, "per tutelare e garantire, si ritiene, più che la società Expo 2015 Spa il loro personale ruolo all’interno della stessa". Sala inoltre, come ha messo a verbale l’ex dg di Infrastrutture Lombarde spa Antonio Rognoni, avrebbe detto al manager che "non avevano tempo per potere" controllare la congruità dei "prezzi che erano stati stabiliti da Mantovani" nel corso dell’esecuzione del contratto con l’inserimento di costi aggiuntivi, e "per verificare se l'offerta era anomala o meno".

Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Gennaio 2017, 11:47
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