Ripresa, nel 2017 il Pil crescerà più del previsto. Ma la disoccupazione resta alta

Ripresa, nel 2017 il Pil crescerà più del previsto. Ma la disoccupazione resta alta

di Alessandra Severini
L'economia italiana crescerà più del previsto quest'anno. E' il Centro studi di Confindustria a rivedere la previsione sul Pil 2017, con un forte balzo in avanti. Oggi infatti gli industriali prevedono una crescita del +1,3%, contro il precedente +0,8% e anche per il prossimo anno la stima sale al +1,1% (dal +1,0%). Dunque l'Italia sta riconquistando terreno rispetto agli altri paesi europei e la crescita economica, pur essendo arrivata più tardi, sta cominciando ad accelerare.

Un'accelerazione dovuta principalmente a export e investimenti. La tendenza positiva è confermata anche dall'agenzia di rating Standard&Poor's che ritocca verso l'alto la stima del Prodotto interno lordo italiano per il 2017 dallo 0,9% all'1,2%, ma lascia invariata quella del 2018. Proprio gli analisti statunitensi sottolineano che il divario fra l'Italia è gli altri paesi è ancora troppo ampio. E' anche per questo che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, esorta a non adagiarsi sugli allori: «Abbiamo avuto un incremento di Pil più elevato rispetto alle attese, ma possiamo e dobbiamo fare molto di più, tenendo conto delle nostre potenzialità e non appiattendoci sul presente». Perché poi non tutti i dati sono positivi. Viale dell'Astronomia, per esempio, si aspetta una frenata della crescita dell'occupazione e sottolinea la necessità di «non dimenticare» i 7,7 milioni di persone a cui manca il lavoro. Sempre secondo il Centro studi degli industriali, nel 2017 e nel 2018 l'occupazione rallenterà allo 0,9 e allo 0,8%, dal +1,4% del 2016 anche se alla fine del biennio gli occupati torneranno sopra il livello pre crisi. E comunque Confindustria avverte che «il rapporto sugli scenari economici non include la manovra» in arrivo in autunno. «Anche se fosse contenuta in 8 miliardi grazie all'ulteriore flessibilità europea, essa abbasserebbe l'incremento del Pil sotto l'1%». 

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parla di «cifre incoraggianti» che però vanno «trasferite nelle case, nelle famiglie, tra i giovani, tra i pensionati, nel lavoro, per ricucire le fratture che si sono create nel tessuto sociale». Così anche la leader della Cisl, Annamaria Furlan avverte che «per anni la crisi e la recessione hanno prodotto impatti negativi sul lavoro e sulla sua distribuzione. E' necessario rimettere al centro la questione del lavoro come elemento prioritario attorno al quale ricostruire crescita, fiducia, futuro».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Giugno 2017, 08:40
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