"Bevi qualcosa Pedro", l'autobiografia di Solenghi dagli esordi agli anni d'oro del Trio

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Di Trio, nel mondo dello spettacolo italiano, ce n'è stato uno solo. Tullio Solenghi, Anna Marchesini e Massimo Lopez hanno trasformato la comicità in televisione. Non più quella ingessata, da salotto, con gli sketch preregistrati e le risate con la claque. Freschezza e genialità, talento ed amicizia hanno legato l'arte di questi tre attori per 12 anni. Tullio Solenghi, genovese come Beppe Grillo con cui condivise gli esordi, racconta la sua vita artistica prima, durante e dopo il Trio nel libro “Bevi qualcosa, Pedro!”. Sceglie la forma ironica e genuina dell'autobiografia, anzi dell'auotriografia precisa l'attore-scrittore.

Chi conosce la comicità del Trio, soprattutto la parodia de I Promessi Sposi (record di ascolti con 14 milioni di telespettatori) sa benissimo che “bevi qualcosa Pedro” era un tormentone, una battuta che lo spettattore attendeva ad ogni episodio. Ecco la scelta del titolo. Ma Solenghi racconta tutta la sua carriera: gli inizi, appena diciassettenne, come allievo della scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, il debutto nel 1970 e gli anni di gavetta al fianco di attori come Alberto Lionelli e Giorgio Albertazzi. La scoperta del cabaret, un tour de force notturno nelle discoteche di tutta Italia insieme a personaggi come Massimo Troisi ed ancora Beppe Grillo. Gli anni Ottanta sono quelli della svolta artistica. Prima l'incontro con Massimo Lopez, già attivo nel doppiaggio, che non lascia segni. Poi la folgorazione a Torino con Anna Marchesini. Inizia tutto da lì. La radio dove possono sperimentare, fino al coinvolgimento di Lopez che porta pian piano alla nascita del Trio in un'edizione di Domenica In del 1985.

La scalata per il successo è dietro l'angolo.
Fantastico con la benedizione di Pippo Baudo, il Sanremo dello scandalo con la parodia del Santo, l'idea straordinaria de I Promessi Sposi, boom di ascolti ed un segno indelebile nella comicità televisiva. Il Trio, tra tv e tour in teatro, vive pressoché in simbiosi per 12 lunghi anni racconta Solenghi nel libro. Anni bellissimi, ma duri, che portano all'esaurimento della creatività ed alle scelte individuali che rompono il Trio. Ma l'amicizia mai. La tragica scomparsa di Anna Marchesini è un pugno pieno di emozioni dritto nello stomaco. Il male lascia sempre una scia di bene, ci tiene a raccontarlo il comico genovese. Anche se il Trio non c'è più, in realtà i due compagni d'arte, Lopez e Solenghi, continuano ad esibirsi insieme e ad ogni fine spettacolo (come alla fine del libro) ricordano a fil di lacrime la loro amica Anna Marchesini.

Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Dicembre 2017, 13:55
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