Migranti barricati in centro accoglienza: "Non ci ricaricano la scheda telefonica". E arriva anche Salvini

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Tensione a Roma all'interno di un centro di accoglienza in largo Perassi: circa 200 migranti si sono barricati questa mattina all'interno del centro denunciando il mancato pagamento del pocket money, i due euro al giorno per ricaricare la scheda telefonica che non riceverebbero da gennaio. Gli ospiti del centro hanno poi incontrato il responsabile della struttura, che gli ha dato rassicurazioni sul pagamento a breve dei soldi: la situazione è successivamente quindi tornata alla normalità. La protesta è scoppiata per la mancata ricarica delle schede telefoniche da parte dello Stato. 

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Intanto il centro di accoglienza, in zona Aurelia, ha ricevuto la visita del leader della Lega Matteo Salvini, che si è recato davanti al centro dove stamattina i migranti si sono barricati all'interno. Sul posto sono presenti polizia e carabinieri. «Voglio riportare in Italia tranquillità, rispetto delle regole e dignità del lavoro. Nessuna violenza, nessuna xenofobia, nessun razzismo - ha detto Salvini stamattina - Un'immigrazione limitata e controllata garantirà una conviveva serena e pacifica. Per questo ho chiesto un incontro ai rappresentanti di Amnesty International per spiegar loro quel che la Lega è e fa dove governa per garantire diritti di tutti. Spero di poter avere quest'incontro già nelle prossime ore». 

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CALDEROLI: ESPELLERLI SUBITO «Anche oggi gruppi di richiedenti asilo, a Roma e nelle Marche a Porto S.Elpidio, si ribellano e inscenano una protesta, solo perché sono in ritardo le ricariche telefoniche o l'erogazione dei pocket money per le loro spese». Lo afferma il senatore della Lega Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. «È inaccettabile che i richiedenti asilo, in tutta Italia, protestino e si ribellino quasi ogni giorno perché il cibo non è di loro gradimento, per ritardi nei documenti, perché non hanno Sky o perché non funziona il wi fi».

«Non possiamo far passare l'idea che in Italia sia tutto concesso e tutto sia dovuto, non possiamo accettare che chi qui viene ospitato e mantenuto a 1100 euro al mese a spese nostre, spesso senza alcuna ragione visto che 9 immigrati su 10 risultano poi irregolari e senza requisiti per essere considerati dei rifugiati, possa scendere in strada, protestare e spaventare i nostri cittadini, obbligando le nostre forze dell'ordine a intervenire, per ragioni futili».

«Questa gente va espulsa il prima possibile, stiamo mantenendo un esercito di nullafacenti, ingrati e viziati, che protestano per motivi ridicoli, stiamo sprecando miliardi per questa gente quando abbiamo tre milioni di pensionati che non percepiscono nemmeno 500 euro mensili di pensione». 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Febbraio 2018, 14:48
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