Carlo Buccirosso è Il pomo della discordia, tra padre e figlio

Carlo Buccirosso è Il pomo della discordia, tra padre e figlio

di Giancarlo Leone
Dopo aver rivoluzionato il romanzo di Alessandro Manzoni con i suoi I Compromessi Sposi, questa volta l’autore, regista e attore Carlo Buccirosso si misura con la mitologia greca per il suo ultimo lavoro, Il pomo della discordia.
Buccirosso, cominciamo dal titolo?
«Anche perché è l’ultima cosa che ho pensato, dopo aver scritto l’intera commedia. Nello spettacolo si attualizza, comicamente, il mito greco del pomo di Achille per affrontare il tema drammatico dell’omofobia. Il mito diventa la metafora della festa di compleanno organizzata a sorpresa per il figlio di Nicola Tramontano, che è il mio personaggio, l’unico che non è stato invitato, perché non accetta la scelta di sessualità di suo figlio Achille»

Il pomo della discordia è quindi lei?
«Sì, sono rammaricato dai gusti sessuali di mio figlio, non riesco ad accettare la situazione e mi metto contro tutta la famiglia»

Se capitasse a lei?
«Sarei un ipocrita se dicessi di accettare la situazione senza remore, però alla fine prevarrebbe l’amore per mio figlio. Anche io insomma potrei reagire come lui, senza per questo essere omofobo. Forse questa è la commedia più bella e profonda che ho scritto finora»

Il pubblico?
«Entusiasta, malgrado la delicatezza dell’argomento. In camerino sono venuti a farmi icomplimenti molti padri e tanti figli gay».

In scena?
«Siamo in undici, come una squadra di calcio. C’è la bravissima Maria Nazionale, che è mia moglie, Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, che è mio figlio Achille, Claudia Federica Petrella, la sorella di Achille e tre attori-ballerini-cantanti, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli e Mauro de Palma».

La sua città, Napoli?
«È sempre presente nel mio lavoro, sono i segni più forti, familiari. La popolarità la trovo dovunque, ma quando vado in giro con i miei spettacoli, i segnali più forti li leggo nella città, ed è nelle strade che trovo la mia memoria, a Napoli che quando torno non trovo cambiata, è stazionaria. Il napoletano, si sa, è abitudinario, guarda al passato e non penso che sia un bel segno, è una scarsa capacità di concretezza e tutto ciò mi fa arrabbiare. Non penso che le cose cambieranno in futuro».

Prossimamente?
«Il teatro sempre e, prima o poi mi deciderò a produrre un film come dico io. Le proposte che mi fanno sono brutte e con compensi bassi. Stesso discorso per la televisione, quellal di oggi non mi rispecchia».
riproduzione riservata ®
Il pomo della discordia di e con Carlo Buccirosso al teatro Sala Umberto, via della Mercede, 50, da martedì al4/02, bigl. da 28 a 38 euro, info 066794753 www.sala umberto.com
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Marzo 2018, 11:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA