La manifestazione dopo l'oltraggio dei vandali al monumento al deportato.
Polemiche per l'assenza del sindaco di Sesto San Giovanni

Manistazione antifascista, centinaia al Parco Nord

di Greta Posca
C’erano centinaia di persone ieri al Parco Nord alla manifestazione indetta dall’Anpi e dall’associazione nazionale ex deportati dopo la distruzione avvenuta per mano ignota la notte tra il 24 e il 25 settembre delle teche di vetro di Auschwitz, Mauthausen, Ravensbruck, Gusen e Ebensee contenenti le ceneri e le terre dei lager. «No ai nuovi fascisti», lo slogan reiterato. La manifestazione era stata anticipata dalla polemica scatenata dal neo sindaco si Sesto San Giovanni, il forzista Roberto Di Stefano che ha disertato l’iniziativa sostenendo che si trattasse di una manifestazione politica: non ha nemmeno inviato il gonfalone della città. Ad abbassare i toni ha provveduto il deputato Pd Emanuele Fiano, figlio di un deportato di Auschwitz: «Togliamo subito dalla testa di chi ci ascolta che noi oggi siamo qui per polemizzare con qualcuno o con qualche istituzione». Ognuno faccia i conti con la propria coscienza, è il messaggio in bottiglia per Di Stefano: «È per il contesto sociale e storico nel quale viviamo oggi, non solo per le offese alla memoria, che dobbiamo arginare il pericolo che vecchie, antiche e terribili lezioni del passato possano passare alle nuove generazioni come se niente fosse - ha osservato Fiano - sta alla politica dare soluzioni ai problemi sociali, a tutti noi vigilare perché ciò che è accaduto non possa ripetersi mai e in nessun posto». «Hanno devastato le teche con le ceneri e divelto i sassi portati dai campi di concentramento - ha aggiunto il senatore Pd Franco Mirabelli - ma non hanno potuto e non potranno cancellare la memoria e l’impegno per la democrazia e l’antifascismo.
La mobilitazione di oggi lo dimostra. Sappia il sindaco di Sesto che in questa battaglia bisogna sapere da che parte stare».

Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Ottobre 2017, 23:30
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