Le multe stradali arriveranno sulla Pec. Il decreto anti-furbetti: "Impossibile ignorarle"
Se ad esempio la polizia ferma un automobilista che ha violato il Codice, lo identifica e gli chiede un valido indirizzo Pec, che verrà considerato da quel momento il suo "indirizzo digitale". Il poliziotto potrà chiedere la Pec anche alle altre persone coinvolte nell'infrazione, compreso il proprietario dell'auto se in quel momento non era alla guida. Ma se al poliziotto diciamo di non avere una Pec? La Centrale la cercherà nei pubblici elenchi, per capire se siamo sinceri o meno.
La e-mail che la Polizia ci invia avrà come oggetto "Atto amministrativo relativo ad una sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada", e dovrà contenere nome esatto, indirizzo dell'ufficio, nome del funzionario, indirizzo e telefono dell'ufficio in cui si può accedere al fascicolo, l'elenco pubblico di origine del nostro indirizzo Pec, e una copia del verbale di contestazione.
La procedura di invio della notifica, che noi apriamo la mail certificata o meno, basterà a dare per scontato che la multa l'abbiamo ricevuta, e quindi non possiamo trincerarci dietro il "non aver ricevuto niente": se al contrario la procedura fallirà, si procederà all'invio tradizionale della multa, per posta ordinaria. Con le spese a carico, ovviamente, del destinatario.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Gennaio 2018, 19:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA