Malaria, il parassita di Sofia uguale a quello dei bambini dal Burkina Faso ricoverati con lei

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Il parassita che ha causato la malaria alla bimba trentina di 4 anni morta a Brescia, dopo il ricovero a Trento, è lo stesso che aveva fatto ammalare i due bambini di ritorno dal Burkina Faso che erano in pediatria a Trento negli stessi giorni della piccola. A dirlo è Nunzia Di Palma, direttrice dell'unità operativa di pediatria dell'ospedale di Trento. 
Oltre ai due bambini africani in pediatria, all'ospedale di Trento c'erano anche la mamma e un fratello più grande, adolescente, ricoverati invece nel reparto degli adulti. Entrambi, come i bimbi più piccoli, che erano due femmine di 4 e 11 anni, sono guariti e sono ormai stati dimessi. 

La Procura di Trento indaga per omicidio colposo contro ignoti in seguito alla morte di Sofia, una bambina di Trento. L'inchiesta, aperta contro ignoti d'ufficio con questa accusa, punta ad accertare se siano stati seguiti i protocolli prescritti per le cure per ricostruire con precisione le tappe cliniche che hanno portato alla morte della bimba.





Era stata ricoverata prima per diabete a Portogruaro e a Trento, poi era tornata in quest'ultimo ospedale, dove una prima volta le era stata diagnosticata una faringite e una seconda la malaria, fatale poco dopo il trasferimento a Brescia. Terzo punto da verificare, se gli elementi che è possibile raccogliere lo consentiranno, è come sia avvenuto il contagio, quindi se attraverso strumenti utilizzati per le cure o a causa della puntura di una zanzara.





Titolare del fascicolo a Trento, su cui sta lavorando il Nas dei carabinieri, è il procuratore capo, Marco Gallina, che è in attesa, tra l'altro, di acquisire dall'ospedale di Portogruaro (Venezia), la documentazione per i giorni di ricovero della piccola in quella struttura. Era infatti stata portata lì quando si era sentita male durante una vacanza in campeggio a Bibione.

IL PRIMARIO DI PALMA: "SOFIA POTEVA USCIRE DURANTE RICOVERO" «La piccola - chiarisce il primario di pediatria dell'Ospedale di Trento, Nunzia Di Palma - già il 18 e il 19 poteva uscire dall'ospedale tre o quattro ore al giorno, perché le sue cure per il diabete lo permettevano, e il 20 ha potuto farlo per l'intera giornata, tornando solo per dormire e per essere dimessa la mattina del 21».

Lo chiarisce il primario di pediatria dell'ospedale di Trento Nunzia di Palma in merito al ricovero della piccola Sofia. Con questo la direttrice dell'unità operative di pediatria intende sottolineare quanto in realtà «sia stato materialmente poco il tempo in cui la bimba era presente mentre le altre due ammalate di malaria erano in reparto». Fatto salvo che è noto come non sia possibile la trasmissione della malaria da uomo a uomo con dei semplici contatti.

DOMANI L'AUTOPSIA SUL CORPO DI SOFIA A VERONA Sarà eseguita domani all'Istituto di medicina legale di Verona l'autopsia sul corpo della piccola Sofia Zago, la bambina di quattro anni morta di malaria cerebrale all'ospedale di Brescia, dove era arrivata sabato mattina in coma dall'ospedale di Trento.

Anche la procura di Brescia, come quella trentina, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo che conferirà successivamente in un'unica inchiesta per fare chiarezza sulla vicenda.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Settembre 2017, 09:21
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