Bitcoin, crollo inarrestabile: perde l'11% e scende sotto i 6mila dollari, a dicembre sfiorava i 20mila

Bitcoin, crollo inarrestabile: perde l'11% e scende sotto i 6mila dollari, a dicembre sfiorava i 20mila
Dopo i guadagni stellari di inizio anno, il crollo di Bitcoin sembra ora inarrestabile. La valuta digitale, per la prima volta da metà novembre, è scivolata sotto la soglia dei 6.000 dollari, a un minimo di 5.922 dollari, in ribasso dell'11%, salvo poi ridurre le perdite agli attuali 6.570 dollari (-5%). Bitcoin cede circa il 70% rispetto al massimo storico di 19.783,21 dollari toccato a dicembre.

Anche le altre maggiori valute virtuali seguono la stessa china: etherum, anche nota come ether, si attesta al momento attorno a 577 dollari, dopo avere toccato il 13 gennaio il record di 1.432,88 dollari, e ripple cala più dell'80% dal massimo di 3,81 dollari fissato a inizio febbraio. Il crollo di bitcoin e delle sue rivali pesa anche sulla capitalizzazione: nell'ultimo mese il mercato, che a gennaio era arrivato al record di 835,69 miliardi, ha complessivamente bruciato valore per oltre 550 miliardi di dollari (557,1 miliardi per la precisione), con la market cap totale scivolata agli attuali 278,5 miliardi.

I fattori che incidono sul crollo sono vari, ma in particolare pesa il fatto che negli Stati Uniti la Commodity Futures Trading Commission (l'auturità di supervisione sul mercato dei future) e la Securities and Exchange Commission (la Consob americana) prevedono di chiedere al Congresso di mettere sotto la supervisione federale le piattaforme di trading di valute digitali.
Anche in Europa, Agustin Carstens, direttore generale della Banca dei regolamenti internazionali, ha parlato di vari punti a favore di una maggiore supervisione delle autorità sulle valute digitali a causa del loro legame con i mercati finanziari.

Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Febbraio 2018, 11:58
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