Statali, in manovra spunta il salva bonus di 80 euro

Statali, in manovra spunta il salva bonus di 80 euro
Spunta l'ipotesi di inserire in manovra una norma per il salvare il bonus 80 euro, che gli statali tra i 23 e i 26 mila euro di reddito rischiano di perdere (in tutto o in parte) per gli aumenti contrattuali. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di specificare la 'neutralità' dei rinnovi rispetto al bonus. Forse è questa la soluzione più semplice al problema, ma una decisione ancora non è stata presa. L'altra opzione sta nell'aumentare le risorse da destinare ai contratti, per rialzi medi che salirebbero da 85 a 89-90 euro circa.

Chiarire in legge di Bilancio che gli aumenti contrattuali non rilevano ai fini del calcolo per il bonus, potrebbe però incontrare degli ostacoli. Nel privato non funziona così: chi supera la soglia grazie ai rinnovi perde gli 80euro. Tuttavia i dipendenti pubblici potrebbero far valere le loro ragioni. In primis la P.A esce da un blocco contrattuale di otto anni. E poi nel pubblico i premi di produttività, il salario accessorio, non è defiscalizzato. C'è una seconda via per evitare il paradosso di aumenti 'zero' per le fasce più deboli del pubblico impiego. Strada che passerebbe per un incremento dei fondi per i rinnovi.

L'Aran ha calcolato un costo che peserebbe circa 3,7 euro a dipendente.
Soldi che andrebbero a finanziare, all'interno del contratto, il 'cuscinettò per chi rischia di perdere gli 80euro (coloro che hanno redditi tra i 23 e i 26mila euro). In questo caso la soluzione concreta sarebbe rimessa alla parti, ai tavoli negoziali con i sindacati. Fatto salvo il principio per cui i redditi bassi non devono rimetterci. A riguardo si era parlato di un'indennità retributiva distinta, come voce fissa a cui destinare la compensazione. Il Governo, in vista della manovra, sta valutando le due ipotesi, entrambe al momento restano quindi in piedi. 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2017, 18:58
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