Pasta e riso 'made in Italy', arrivano le nuove etichette: ecco cosa cambia

Pasta e riso 'made in Italy', arrivano le nuove etichette: ecco cosa cambia
Scatta l'obbligo di indicazione dell'origine in etichetta per il riso e la pasta, due produzioni portabandiera del made in Italy. D'ora in poi, secondo quanto prescritto dai due decreti interministeriali firmati dai ministri Martina e Calenda, le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in un punto evidente dell'etichetta della pasta secca e del riso, e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

I provvedimenti hanno anche concesso il tempo per smaltire le scorte delle vecchie confezioni nei punti vendita e nei pastifici. «Finalmente arriva chiarezza - ha commentato il ministro delle Politiche agricole e alimentari Maurizio Martina - sul luogo di coltivazione della materia prima di pasta e riso. È un traguardo storico che ancora una volta, dopo quello raggiunto per il latte e i suoi derivati, ci pone all'avanguardia in termini di competitività. Abbiamo lavorato per dare massima informazione ai cittadini - ha aggiunto il ministro - sull'origine degli alimenti e tutela dei produttori per rafforzare due filiere fondamentali del Made in Italy agroalimentare. Vogliamo che questo strumento sia esteso a livello Ue - ha sottolineato Martina - perché l'Europa ha bisogno di scelte coraggiose per rilanciare il suo progetto e stare vicina a consumatori e imprese».

«Finalmente ai consumatori - ha commentato il presidente di Codacons Carlo Rienzi - sarà garantita trasparenza e la possibilità di fare scelte consapevoli sull'alimento più consumato in Italia: la pasta. Il prossimo passo da compiere è estendere l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari, perché i consumatori hanno il diritto di sapere cosa mangiano».

Grande soddisfazione in casa Coldiretti che domani a Roma presenterà alcuni esempi delle nuove etichette: «usciranno finalmente dall'anonimato e saranno riconoscibili nelle etichette della pasta 4,3 miliardi di chili di grano duro italiano che, insieme a 1,5 miliardi di chili di riso nazionale, garantiscono all'Italia il primato in Europa.
Una occasione per imparare a leggere le nuove informazioni - secondo l'organizzazione agricola - e fare scelte di acquisto consapevoli grazie ad un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti per fermare le speculazioni e per garantire maggiore trasparenza nel commercio a tutela delle aziende agricole e dei cittadini».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Febbraio 2018, 19:21
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