"Le Chiese vuote diventino moschee":
la proposta choc dell'imam di Parigi

"Le Chiese vuote diventino moschee": la proposta choc dell'imam di Parigi
Chiese vuote e inutilizzate? Facciamone delle moschee per le migliaia di musulmani costretti a pregare in mezzo alla strada. La proposta choc arriva dal musulmano più moderato di Francia, il rettore della Grande Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur. Ma è destinata a far discutere.



Il governo, intanto, vuole rendere obbligatorio un diploma universitario e imporre la padronanza della lingua francese per tutti gli imam stranieri che vogliono predicare in Francia. In Francia si contano oggi 2.500 moschee, alle quali se ne aggiungono altre 300 in costruzione, per una popolazione di fedeli praticanti di tre milioni di persone. Gli 11 milioni di praticanti cattolici, invece, sono dispersi in 40.000 chiese sul territorio. Invitato in trasmissione dalla radio Europe 1, Boubakeur, un moderato vicino al presidente Francois Hollande e alla gauche, ha rilanciato il dibattito sulla penuria di luoghi di culto che obbliga gli islamici a pregare spesso nelle strade, nei garage, nei sottoscala.



In un suo libro dal titolo «Lettera aperta ai francesi», in vendita fra qualche giorno, l'imam sotto scorta per le minacce che riceve dalle frange estreme dell'integralismo, propone di ricorrere alle chiese cristiane vuote o abbandonate per ospitare i fedeli musulmani. «È un problema delicato - ammette - ma perchè no?». A Clermont-Ferrand, nel centro della Francia, Boubakeur ricorda come «dei religiosi abbiano accolto dei musulmani». Il riferimento è al fatto che da oltre 30 anni, la locale cappella del Buon Pastore, non più utilizzata, è diventata una moschea, ed è stata messa a disposizione del culto islamico, gratuitamente, da una congregazione di suore: «è lo stesso dio - afferma Boubakeur - sono riti vicini, fratelli, e penso che musulmani e cristiani possano coesistere e vivere insieme».



Le proposte di Boubakeur sono arrivate proprio nel giorno in cui il governo ha riunito per la prima volta la nuova «istanza di dialogo» destinata a riannodare i legami lacerati con l'islam. Gli imam - ha preannunciato oggi il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve - «devono parlare francese e avere un'ottima conoscenza dei principi repubblicani». Dovranno ricevere «una formazione civile e laica» a livello universitario e dovranno parlare correntemente la lingua. I corsi che saranno chiamati a seguire gli imam stranieri, dureranno fra le 125 e le 200 ore. Alla fine, gli «allievi» dovranno essere preparati in particolare su laicità, diritto di culto, storia e sociologia delle religioni in Francia.



Particolare attenzione sarà posta dalle autorità nella formazione dei corrispondenti dei «cappellani», gli imam musulmani che si recano nelle carceri, spesso fucina di integralisti, e che dialogano con i giovanissimi segnalati per fondamentalismo. Gli imam attivi in Francia sono circa 1.800, ma solo un terzo è di nazionalità francese. La stragrande maggioranza predica gratis, soltanto 700-800 sono stipendiati. I paesi di provenienza dei predicatori sono essenzialmente Turchia e Algeria, più il Marocco. Con gli algerini, il dialogo per la formazione degli imam è ben avviato, mentre con i turchi risulta più difficile.





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"Le #Chiese vuote diventino moschee": la proposta choc
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 16 giugno 2015




Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Giugno 2015, 08:03