Usa, Trump silura anche Scaramucci: arriva Kelly

Trump silura anche Scaramucci: il capo della comunicazione durato appena 10 giorni. Arriva Kelly
Riportare ordine e disciplina alla Casa Bianca. Arriva Kelly, esce Scaramucci. È durato 11 giorni in tutto 'The Mooch' a capo della comunicazione per il presidente Donald Trump. Il finanziere di New York che il tycoon aveva voluto come spin doctor a veicolare il suo messaggio al posto di Sean Spicer, a incarnarlo quasi, è caduto vittima della sua stessa esuberanza, poca disciplina e forse anche di quell'amore dichiarato per Trump che lo ha alla fine licenziato.

Il presidente ha trovato «inappropriati» i commenti di Scaramucci (in una recente conversazione con il New Yorker) e ha voluto sollevare il nuovo chief of staff, John Kelly, dal peso di quell'episodio, ha spiegato la Casa Bianca. Ovvero il generale Kelly ha messo subito in chiaro chi 'comanda' nella West Wing: tutti rispondono a lui, compreso lo stratega di Donald Trump Steve Bannon, la figlia del presidente Ivanka e il genero e consigliere Jared Kushner. È il nuovo corso, con cui Trump tenta di voltare pagina.

E se poche ore prima il presidente twittava «Nessun caos nella Casa Bianca», alla luce degli sviluppi quel messaggio adesso suona come una promessa più che una constatazione. Troppo hanno pesato fino ad ora gli attriti e gli scontri al 1600 di Pennsylvania Avenue. Perché se prima c'erano le fazioni - con da una parte Bannon ad incarnare lo spirito populista e mantenere vivo il messaggio nazionalista della campagna elettorale, dall'altra Rience Priebus l'uomo 'di partito' per tenere il canale aperto con l'establishment e poi l'influente Jared Kushner con i suoi dossier di politica estera e l'approccio apparentemente moderato - poi è arrivato Anthony Scaramucci.

Trump lo aveva voluto nonostante il freno di Bannon e Priebus. Si fidava: The Mooch era amico dei figli, Donald Jr ma anche Ivanka e Jared vedevano di buon occhio quella new entry. Oltre al fatto che modo di fare e tono ricordavano talmente il presidente che subito si è guadagnato il nomignolo di 'mini-me'. E poi il 53enne finanziere in campagna elettorale per Trump si era speso moltissimo, salvo poi 'saltare il turno' alla Casa Bianca, rimanendo senza posto nonostante le promesse sulla base delle quali aveva anche venduto la sua società, skyBridge.

Il suo momento era arrivato un venerdì pomeriggio ed era salito subito sul podio della briefing Room alla Casa Bianca lasciato libero da Spicer che aveva rassegnato le dimissioni in coincidenza con la sua nomina. L'esordio era stato buono: aveva promesso un rapporto migliore con i media che aveva poi salutato lanciando un bacio nella sala stampa. Subito il giro degli studi televisivi di Washington di programma in programma di tutti i principali network e tv via cavo. Ma The Mooch alla Casa Bianca è stato una meteora.

È bastato un reporter esperto e ligio ed ecco che nel clima surriscaldato di Washington Scaramucci è uscito dal seminato, ha superato il limite, anche per Donald Trump.
Una invettiva senza freni contro Priebus e Bannon, a tratti particolarmente volgare, la minaccia di licenziare tutti in nome della guerra senza quartiere alle fughe di notizie, l'inaccortezza di 'lasciare' quella conversazione 'on the record' e Scaramucci è fuori. Lo ha voluto Trump, ma non solo. La Casa Bianca parla di decisione presa di comune accordo, fatto sta che il generale Kelly non aveva bisogno di fare il chief of staff, ma il presidente lo ha chiamato per voltare pagina e gli ha dato piena autorità.

Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Agosto 2017, 10:53
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