Corea del Nord, gli Usa avvertono: "L'esercito è pronto"

Corea del Nord, gli Usa avvertono: "L'esercito è pronto"
"L'esercito americano deve tenersi pronto" dinanzi alle provocazioni del regime nordcoreano. L'avvertimento è arrivato dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti James Mattis, nel corso del discorso annuale davanti all'Associazione dell'Esercito americano a Washington. "Cosa ci riserva il futuro? Né voi né io possiamo dirlo - ha detto Mattis - ma c'è una cosa che l'Esercito degli Stati Uniti può fare ed è di essere pronto per assicurare che abbiamo le opzioni militari che il nostro presidente può impiegare se sarà necessario".

CARTER MEDIATORE? - Jimmy Carter sarebbe disposto a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un con l'obiettivo di allentare la tensione provocata dai test nucleari e missilistici condotti da Pyongyang e portare "la pace permanente" nella penisola coreana. In un intervento che probabilmente irriterà Donald Trump, l'ex presidente democratico 93enne e premio Nobel per la pace ha detto ad un professore sudcoreano di essere disposto a recarsi in Corea del Nord per impedire la guerra.

"Se l'ex presidente Carter potesse visitare la Corea del Nord, vorrebbe incontrare Kim Jong-un e discutere un trattato di pace tra Washington e Pyongyang e una denuclearizzazione completa della Corea del Nord", ha detto Park Han- shik, professore di origine coreana di Affari internazionali all'Università della Georgia al quotidiano sudcoreano JoongAng Daily, aggiungendo che Carter vuole "utilizzare la sua esperienza per impedire una seconda guerra coreana" e "contribuire a stabilire un regime permanente di pace nella penisola coreana".

I recenti commenti dell'ex presidente sulla Corea del Nord hanno provocato la reazione della Casa Bianca, che il mese scorso gli ha chiesto di non parlare pubblicamente della crisi. A trasmettere la richiesta di Trump, secondo alcuni media, sarebbe stato un funzionario del dipartimento di Stato che si è recato personalmente nell'abitazione di Carter.

La posizione conciliante dell'ex presidente stride infatti con i tentativi dell'amministrazione Trump di intensificare le sanzioni contro Pyongyang e le minacce di utilizzare la forza militare se gli Usa o i suoi alleati saranno attaccati dal regime.

Carter, tuttavia, non sembra ascoltare il suo successore alla Casa Bianca. Parlando al Washington Post la scorsa settimana, ha descritto la situazione nordcoreana come "la più grave minaccia esistenziale della pace mondiale" e ha implorato Washington e Pyongyang di trovare un modo pacifico per disinnescare le tensioni e "raggiungere un accordo duraturo e pacifico" .

Carter - che nel 1982 ha fondato il Carter center per la difesa dei diritti umani e l'assistenza elettorale ai Paesi di 'democrazia recente' - ha detto che tutti i leader nordcoreani che ha incontrato negli anni, tra cui il 'presidente eterno' Kim Il-sung, gli hanno assicurato che tutto quello che volevano erano colloqui diretti con gli Usa per negoziare un trattato di pace in sostituzione del cessate il fuoco raggiunto alla fine della guerra di Corea nel 1953. Le pressioni esercitate sul regime per costringerlo ad abbandonare i programmi missilistici nucleari e balistici non riusciranno finché crede che la sua sopravvivenza sia in gioco, ha scritto Carter.

Park, che ha contribuito a organizzare i viaggi di Carter del 1994 e del 2010 in Corea del Nord, ha dichiarato di aver comunicato a Pyongyang il desiderio dell'ex presidente di guidare una delegazione statunitense nel paese. "Dobbiamo ancora ricevere una risposta, ma sono sicuro che stanno prendendo la cosa in considerazione", ha detto Park all'agenzia di stampa Yonhap.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Ottobre 2017, 10:28
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