«Dove posso trovare la birra?», gli domandavano, ma la risposta di Fabio lasciava un po' spiazzati: «nel reparto alcolici». La sua carriera ha quindi cominciato un rapido declino, come riferisce il quotidiano britannico "The Telegraph". Il primo passo è stato un demansionamento: il nuovo incarico di Fabio era invitare i clienti ad assaggiare dei cibi, ma non ha retto il confronto con i colleghi umani. Mentre questi ultimi riuscivano ad attirare circa 12 clienti in 15 minuti, Fabio non riusciva che ad attirarne due.
Supermarket sacks Fabio the #Robot after a week of creeping people out https://t.co/kgWjKTX3mM pic.twitter.com/PoiKUwE4Mw
— Robotics Newz (@Robotics_Newz) 22 gennaio 2018
«Sfortunatamente le prestazioni di Fabio non erano quelle attese», hanno detto al quotidiano i proprietari del supermercato. «Le persone lo evitavano». Non è accaduto lo stesso per i colleghi di lavoro, alcuni dei quali hanno pianto per il licenziamento di Fabio. Una reazione che ha sorpreso lo stesso laboratorio della Heriot-Watt University di Edimburgo, che aveva programmato il robot.
«L'episodio dimostra come sia sempre più necessario programmare i robot sulla base delle esigenze dell'ambiente e delle persone del suo luogo di lavoro», ha osservato l'esperto di Robotica sociale Filippo Cavallo, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. «Si tratta - ha aggiunto - di programmare i robot in modo da ottimizzarne le prestazioni e prolungarne l'uso».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Gennaio 2018, 17:59
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