L'anatema del Papa: "Chi va a prostitute è un criminale"
di Franca Giansoldati
«Non c'è femminismo che sia riuscito a togliere questa mentalità dalla coscienza maschile, dall'immaginario collettivo. Questa malattia, questo modo di pensare sociale è un crimine contro l'umanità», ribadisce con forza il Pontefice.
Il tema della responsabilità dei clienti era stato affrontato anche alcuni mesi fa. Francesco ha pochi dubbi sul fatto che per debellare il fenomeno del racket sia necessario arrivare ad una forma di sanzione ai clienti. Lo aveva detto chiaro e tondo rispondendo alle domande dei partecipanti di un convegno contro la tratta di persone, ricevuti in udienza nella Sala Clementina: «Lasciatemelo dire se ci sono tante ragazze vittime della tratta che finiscono sulle strade delle nostre città, è perché molti uomini qui – giovani, di mezza età, anziani – richiedono questi servizi e sono disposti a pagare per il loro piacere. Mi chiedo allora, sono davvero i trafficanti la causa principale della tratta? Io credo che la causa principale sia l’egoismo senza scrupoli di tante persone ipocrite del nostro mondo. Certo, arrestare i trafficanti è un dovere di giustizia. Ma la vera soluzione è la conversione dei cuori, il taglio della domanda per prosciugare il mercato».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Marzo 2018, 14:00
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