Rob Hackett lavora in diversi ospedali di Sydney ed è costretto a lavorare, in sala operatoria, con decine e decine di persone diverse. Ricordare nomi e mansioni, specialmente quando si deve operare d'urgenza e i volti sono quasi interamente coperti, risulta molto difficile ma l'affiatamento e la coordinazione delle varie equipe sono fondamentali in molti casi. Per questo motivo ha deciso di scrivere il proprio nome sulla cuffia e, col passare del tempo, molti suoi colleghi hanno seguito il suo esempio.
#TheatreCapChallenge #hellomynameis https://t.co/Kv03iQOHwa pic.twitter.com/NL9vSKRvjC
— Rob Hackett (@patientsafe3) 5 gennaio 2018
La storia di Rob è stata raccontata anche dal Daily Mail. «Una volta in sala operatoria eravamo una ventina di persone, ci fu molta confusione tra i vari dipendenti dell'ospedale e ricordare i nomi di ognuno è assolutamente fondamentale» - ha spiegato il medico - «Questi piccoli accorgimenti possono migliorare la nostra sanità e far sì che il paziente si senta sempre al sicuro e in ottime mani». Ora, anche al di fuori dei confini australiani, tra vari medici la rivoluzione di Rob si sta diffondendo, come dimostrano anche le tante foto che il medico riceve e posta sul proprio account Twitter.
We wash our hands to reduce infection (now)
— Rob Hackett (@patientsafe3) 5 gennaio 2018
Will you do the #TheatreCapChallenge to reduce medical error
or
Are you suffering from the Semmelweis effect?
What's in a name? https://t.co/bRCClCES76 pic.twitter.com/Spjj0fFqPg
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Gennaio 2018, 20:34
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