Da Nassiriya allo spaccio, i legami dell'imam che ha radicalizzato la cellula di Barcellona

Da Nassiriya allo spaccio, i legami dell'imam che ha radicalizzato la cellula di Barcellona
Per gli inquirenti l'imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, è morto nell'esplosione della palazzina di Alcanar (Tarragona) provocata dal Tatp, l'esplosivo rudimentale ma distruttivo che la cellula responsabile della strage a Barcellona voleva impiegare per distruggere la Sagrada Familia.



Non sarà semplice averne la conferma: tra le macerie sono state ritrovato tracce biologiche di due persone, forse tre. Tra questi potrebbe esserci l'imam sospettato di aver radicalizzato i giovani terroristi che hanno partecipato a vario titolo alla strage e per questo motivo dalla sua abitazione sono stati isolati campioni di dna nel tentativo di avere la conferma della sua morte.



A Ripoll, piccolo centro in provincia di Girona, in molti non riescono a spiegarsi come quei ragazzi, perfettamente integrati e apparentemente normali e non violenti, si siano trasformati in spietati carnefici. Per gli inquirenti sarebbe stato proprio Es Satty a indottrinare e organizzare la cellula che non è ancora stata completamente smantellata, dal momento che Younes Abouyaaqoub, ritenuto l'esecutore materiale della strage, è ancora in fuga. I sospetti, come ricostruito da El Periodico, si sono concentrati sull'imam.



Il nome di Es Satty (imam di Ripoll dal 2015 al giugno scorso) non è nuovo all'intelligence spagnola: l'uomo era stato indagato e poi prosciolto con l'accusa di aver fatto parte di un'organizzazione vicina ad Al-Qaeda che radicalizzò e formò gli attentatori di Nassiriya, dove nel novembre 2003 morirono 19 soldati italiani e nove iracheni. Una copia dei suoi documenti era apparsa nell'abitazione di un macellaio di Vilanova, Mohamed Mrabet Fhasi, che fu responsabile della fuga all'estero di uno degli autori della strage di Atocha, a Madrid, dell'11 marzo 2004. Dopo l'assoluzione, il nome di Es Satty tornò agli onori delle cronache nel 2012, quando l'imam fu condannato per traffico di stupefacenti nella città di Castellòn, nei pressi di Valencia.

Negli ultimi due mesi Es Satty avrebbe viaggiato in più di un'occasione verso il Belgio, dove potrebbe aver incontrato esponenti di altre cellule jihadiste. Solo le analisi scientifiche, rese piuttosto difficili dalle condizioni di ciò che resta della palazzina di Alcanar, potrebbero rivelare se l'imam è morto nell'esplosione.
Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Agosto 2017, 13:54
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