Iran, Djalali confessa in tv: «Sono una spia al servizio di un Paese europeo»

Iran, Djalali confessa in tv: «Sono una spia al servizio di un Paese europeo»
Ahmadreza Djalali, il medico arrestato in Iran nel 2016 con l'accusa di spionaggio e condannato a morte a ottobre, ha «confessato» in tv di aver spiato il programma nucleare di Teheran per conto di una nazione europea, senza nominare quale. Il presentatore tv, tuttavia, ha citato il Mossad, mentre scorrevano le immagini dei documenti svedesi dell'uomo e del Colosseo: Djalali, medico, ha infatti trascorso un periodo in Italia. In cambio della sua attività di spia, ha spiegato lui stesso, avrebbe ottenuto la cittadinanza di un Paese europeo.

Il medico ha raccontato di aver iniziato a lavorare con alcuni scienziati americani e europei dopo la laurea.
Poi di essere stato contattato da un operativo chiamato «Thomas» e di aver iniziato a collaborare sotto copertura con un servizio di sicurezza europeo. «Mi chiedevano informazioni sulle attività iraniane e le persone che lavoravano ai progetti nucleari», ha detto. Nel servizio televisivo, si è affermato che l'uomo ha incontrato «almeno 50 volte» gli 007 stranieri e di essere stato pagato 2.000 euro a incontro. Tra le informazioni richieste, ha proseguito la tv, anche quelle sul conto di Masoud Ali Mohammadi e Majid Shariari, due scienziati nucleari iraniani assassinati nel 2010.

Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Dicembre 2017, 22:48
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