Che cos'è la Flat tax: come funziona e cosa comporterebbe per l'Italia

Che cos'è la Flat tax: come funziona e cosa comporterebbe per l'Italia
Il grande cavallo di battaglia del centrodestra, in questa campagna elettorale, sembra essere proprio la cosiddetta 'Flat tax' o 'tassa forfettaria': Matteo Salvini, segretario della Lega, ne parla da tempo, così come Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, negli ultimi mesi, ha rilanciato con forza questa proposta: ecco di cosa si tratta, cosa comporterebbe per l'Italia e quali pro e contro avrebbe una simile misura fiscale.



Con la 'Flat tax', il sistema fiscale diventerebbe proporzionale ma non progressivo, con una aliquota unica per ogni fascia di reddito. Sparirebbero così i cinque scaglioni di reddito, che hanno aliquote che vanno dal 23% fino al 43%, per i redditi più alti. Con la 'Flat tax' verrebbe quindi introdotta un'aliquota unica per tutti i redditi, compresi quelli più alti. Ed è qui che sorgono le prime controversie: la stessa percentuale, su redditi diversi, non avrebbe lo stesso peso. Un esempio: il 20% su uno stipendio di 1000 euro (200 euro), avrebbe un peso maggiore rispetto alla stessa percentuale su un reddito di 10mila euro (2000 euro). Viene quindi a crearsi un primo problema, relativo all'equità fiscale, che solo in parte potrebbe essere risolto dall'introduzione di una 'no tax area' per i redditi più bassi. Misure che, insieme all'introduzione di 'redditi di dignità' e all'innalzamento delle pensioni minime, dovrebbero tutelare le fasce più deboli e povere della popolazione. Il dubbio maggiore, in questo caso, riguarda le coperture necessarie per introdurre questi nuovi sistemi.

Un'altra critica che viene mossa alla 'Flat tax' riguarda la possibile incostituzionalità della misura. L'articolo 53 della Costituzione della Repubblica, infatti, recita chiaramente: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Una progressività che verrebbe meno, ovviamente, con l'introduzione della 'Flat tax'.
Secondo il centrodestra, che sta portando avanti con decisione questa proposta, la 'Flat tax' permetterebbe di combattere l'evasione fiscale, incentivando chi guadagna di più a dichiarare il proprio reddito risparmiando rispetto all'aliquota attualmente fissata. Il problema, in questo caso, è che la 'Flat tax' riguarderebbe l'Irpef e l'Ires, andando a colpire i lavoratori dipendenti che già pagano le tasse, in quanto vengono automaticamente detratte dal reddito, ma non, ad esempio, l'Iva, uno dei principali campi che favoriscono in Italia l'evasione fiscale.

Altra questione spinosa: la definizione dell'aliquota unica. Matteo Salvini ha sempre parlato di una aliquota pari al 15%, ma sembra essersi accorto della 'sparata' e, in termini più realistici, ora sarebbe concorde con Silvio Berlusconi nel fissarla tra il 23 ed il 25%. Quali e quanti benefici potrebbe apportare la 'Flat tax' in Italia resta un enorme interrogativo, anche alla luce delle coperture necessarie per sostenerla. Secondo Sergio Ricossa, professore di Economia all'Università di Torino, la 'Flat tax' potrebbe essere introdotta nel nostro paese ma solo se applicata alle imprese e non alle persone fisiche. Il paragone con i paesi europei che l'hanno introdotta nel proprio sistema fiscale, d'altronde, non reggerebbe: nell'Europa occidentale non esiste alcuna aliquota unica, mentre nell'Est la 'Flat tax' coinvolge diversi stati in maggioranza appartenenti al vecchio blocco sovietico (Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Slovacchia, Serbia, Romania e Georgia). Paesi con un'economia ed un'estensione territoriale, nella stragrande maggioranza dei casi, troppo diverse da quelle dell'Italia e dell'Europa occidentale.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Gennaio 2018, 09:57
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