Una napoletana a Cuochi d'Italia: «Due telefonate mi hanno cambiato la vita»
di Francesca Cicatelli
Antonella com' è nascere partenopea e ritrovarsi a Como?
"Mi trovo qui per amore. A Napoli lavoravo nel mondo del tessile come modellista nell’attività dei miei genitori ma, dopo il matrimonio, mi sono trasferita sul lago di Como e qui mi sono dovuta reinventare. Ho detto a mio marito che, se non avessi trovato uno sbocco, una ragione per rimanere qua, l’amore non sarebbe bastato più. Certo Napoli e Como sono due realtà differenti: dalla vivacità assoluta alla tranquillità per eccellenza. Ho avuto un po' difficoltà ad abituarmi ma adesso non vedrei un altro posto in cui vivere".
A cosa si ispirano i tuoi piatti?
"Attingo alla tradizione e faccio continui inviti e rinvii alla semplicità"
Giusto esportare la tradizione o bisogna sempre adattarsi ai luoghi?
"Giusto esportarla ma rispettando il territorio in cui si vive"
Quanto filo da torcere danno in più o in meno i pesci di lago rispetto a quelli salmastri?
"Il pesce di lago rispetto al salmastri sono diversi, ci vuole più tecnica per renderli saporiti ma hanno il loro perché. E' comunque un pesce di carattere"
Sei nel programma di Borghese come sei finita in questa avventura?
"Mi hanno telefonato: avevano bisogno di una degna rappresentante della Campania. Ho risposto allora avete trovato la persona giusta"
Con quale cavallo di battaglia conti di vincere?
"Ce ne sono tanti anche perché la cucina campana è sconfinata. Ma potrei vincere con un pacchero, un baccalà, uno spaghetto alle vongole in un programma in cui lo chef è protagonista al 50 per cento, conta la consistenza e il valore dei piatti"
La mania del cooking show non ci fará perdere l' appetito per "sazietá" di informazioni?
"I cooking show sono comunque aiutano ad approcciarsi al cibo e alla cucina in modo diretto soprattutto per chi è alle prime armi. Ed è condivisione"
Che percorso consigli a chi vuole intraprendere il tuo? O comunque diventare chef?
Un percorso canonico o un uso strumentale dei social?
"Consiglio di frequentare corsi adeguati con professionisti perché essere autodidatta fa bene ma ha dei limiti. Anch'io quando ho capito che era la mia strada ho iniziato a frequentare dei corsi professionali e poi pian piano mi sono dedicata anima e corpo ad un mondo che mi regala tante soddisfazioni".
Tre ragioni per convincere un napoletano a salire a Como a provare la tua cucina
"Una sola ragione: ogni mondo è paese e poi smettiamola con questi luoghi comuni per cui al Nord fa sempre freddo e non c'è il mare, anche qui ci sono le belle giornate"
Come dovrebbe evolversi la cucina partenopea legata troppo alla fossilizzazione e allo standard delle ricette di famiglia?
"La cucina partenopea non si tocca, lasciamola lì con la sua semplicità e con tutto quello che di buono ha da offrire che a complicare le cose ci pensano già gli altri"
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Gennaio 2018, 21:01
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