Roma, l'ultimatum di Ljajic:
"O gioco o me ne vado"

Roma, l'ultimatum di Ljajic: ​"O gioco o me ne vado"

di Francesco Balzani
ROMA – Ljajic piace a Garcia, alla dirigenza e negli ultimi tempi anche a parecchi tifosi. Ma a Ljajic non piace una cosa: fare la riserva. Per questo ha chiesto al club un incontro. Voglio garanzie o preferisco andare via, il senso del suo pensiero trasmesso al suo agente Ramadani che con Sabatini ha un ottimo rapporto, ma che intanto ha cominciato a guardarsi intorno. Liverpool, Atletico e Milan sono estimatori di Ljajic, ma non si registrano offerte ufficiali e la Roma di certo non intende svendere un calciatore pagato 11 milioni un anno fa.





Garcia dal canto suo vorrebbe trattenere il serbo, convinto di poterlo trasformare in un campione «alla Hazard» e risolvere quei problemi caratteriali che finora hanno frenato l'ascesa dell'ex-viola. Sabatini (ieri a Milano per le comproprietà) studia le eventuali alternative: il sogno è uno tra Iturbe e Cuadrado (ma Verona e Fiorentina sparano alto), piace Aubameyang, poi Kalou del Lilla (come il difensore Basa che in Francia danno vicino alla Roma) e Biabiany.



Nel ruolo di punta centrale, invece, ieri il procuratore di Jackson Martinez è uscito allo scoperto: «La Roma lo cerca e il Porto non vuol portarlo a scadenza, quindi servono meno soldi rispetto alla clausola rescissoria». Ovvero: 20-25 milioni. Meno di quanto costa Dzeko, che Pjanic sta provando a convincere nel ritiro della Bosnia. Ma è una cifra che la Roma spenderebbe solo in caso di partenza illustre.

In questo senso “rischiano” Benatia e Strootman, per ora ritenuti incedibili. «Ho fatto una lista di giocatori e l'ho consegnata ai dirigenti dello United – ha detto ieri Van Gaal - Se c'è Strootman? Questo me lo tengo per me...».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Maggio 2014, 10:48

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